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Unioni civili. Il Parlamento approva! Ed ora?

La realtà italiana viene spostata verso un nuovo modello di società. Un traguardo che nel tempo si ritroverà con le radici ontologiche della natura umana completamente sradicate

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Premettendo che i diritti di “nuova generazione”, così come li definisce il segretario della Cei Nunzio Galantino, vadano considerati con la giusta attenzione sociale e istituzionale, non si può non sottolineare lo spostamento della realtà italiana verso un nuovo modello di società. Un traguardo, a mio avviso, che nel tempo si ritroverà con le radici ontologiche della natura umana, completamente sradicate. Il tema di sicuro non rientra direttamente nelle discussioni parlamentari, ma attiene in toto alla dimensione culturale e spirituale di ogni rappresentante eletto dal popolo.
Guardando la conformazione parlamentare si osserva che la maggioranza dei rappresentati istituzionali, al di là del partito di appartenenza, è cattolica. Il risultato è comunque di altra fattezza, per un voto, spinto con la fiducia, a preservare il proprio posto a Montecitorio, così come al Senato, più che a suscitare un dibattito reale intorno alla famiglia naturale e ai diritti civili di soggetti orientati all’unione tra persone dello stesso sesso.
Mons Galantino è stato come al solito molto chiaro: “Il voto di fiducia può rappresentare anche una sconfitta per tutti”. Poi ha aggiunto: “C’è la necessità che ci sia una politica familiare molto più attenta che metta in conto l’importanza della famiglia costituita da padre, madre e figli. Il ruolo della famiglia non è sussidiario o marginale: la società deve capirlo. Non è un tema che deve stare a cuore solo alla Chiesa, ma a tutti, alla società”.
Ora cominceranno le battaglie di “democrazia” e di “civiltà”, così li chiamano, per l’utero in affitto e per le adozioni nelle coppie dello stesso sesso. A scuola si farà prevalere la teoria gender e si andrà di riflesso spediti verso una società in cui Satana diventerà più abile nel cambiare le carte in tavola, per sconfiggere il pensiero cristiano che ha sempre abilitato la storia, prima di ogni documento scritto dagli uomini. Satana si sa odia Cristo e come in passato ha tentato di accelerare la sua morte per troncare la sua missione redentrice, oggi ripete l’esperienza utilizzando la vanità e la sete di potere degli uomini, per piazzare i suoi colpi mortali.
La sua neo specialità è presentare una norma quale segnale di rinnovamento, mentre in realtà si tratta di una polpetta avvelenata da far ingoiare a tempo dovuto. Si sa che oggi, specie in politica, la superficialità, l’ambiguità, l’imprudenza sono all’ordine del giorno e consentono al male, anche se ben truccato, di prendere le posizioni più importanti in qualsiasi campo decisionale. Scrive il teologo mons. Costantino Di Bruno: “Satana in questo oggi ci tenta: ad essere parziali, superficiali, ambigui, dubbiosi e incerti nella manifestazione della nostra luce”.
Il sacerdote continua  il suo ragionamento cogliendo il cuore del problema, anche se ognuno fa di tutto per voltarsi da tutt’altra parte. “Oggi Satana proprio questo sta facendo: prima ha costruito le sue leggi del bene e del male e poi le sottopone agli uomini di Chiesa perché rispondano al suo sillogismo di tenebra e di morte”.  La cosa grave è che l’uomo attuale sia sempre di più tentato a farle proprie, superando la Parola del vangelo e ignorando la strada sapiente indicata dalla stessa Chiesa, come ha fatto il Parlamento italiano in questi giorni a larga maggioranza.
Prendono perciò forma “nuove certezze” che nulla hanno a che vedere con i principi cristiani, da sempre faro di luce per il mondo. Queste nuove “verità” tendono a trasformare radicalmente il vivere comune, attraverso norme già approvate o che, in gran parte, si farà di tutto per licenziarle al più presto. Si reclama di fatto una giustizia costruita a tavolino, che stravolge il senso alto della vita umana e manipola il corso naturale delle cose. Ecco alcune di queste nuove indicazioni:
Non è giusto che un uomo e una donna siano condannati a vita nel carcere di un amore indivisibile;
– Non è giusto che un uomo non possa amare un altro uomo e una donna un’altra donna, sposandosi e maritandosi tra di essi, tra di esse;
– Non è giusto, non è carità né misericordia allungare il dolore di una persona;
– Non è giusto per un uomo la continenza. Non è giusto che per accostarsi all’Eucaristia, fuori del matrimonio, ci si debba conservare casti;
– Non è giusto dare oggi le regole evangeliche dell’amore, della verità, della giustizia;
– Non è giusto condannare un prete alla castità. Non è giusto che gli si vieti un amore omosessuale.
Ci troviamo dinnanzi ad orientamenti che spazzano via il significato eterno della Parola. Si scelga in libertà, ma è giusto evidenziare la tortuosità della strada intrapresa. Cristo, ispirato dallo Spirito Santo, condannò i farisei che adottavano una giustizia non conforme al Padre. Oggi con ipocrisia anche chi crede nel vangelo, specie se si tratti di ottenere consensi per la gestione del potere, è pronto ad accettare qualunque proposta legislativa, anche se dovesse cambiare le prospettive interiori dell’Umanità.
L’uomo ha ormai dimenticato che senza lo Spirito Santo rischia di proiettare la propria esistenza verso un relativismo estremo. Sarà così un vero esperto nel costruire giornalmente le nuove regole del bene e del male, per poi chiedere che vengano approvate. È questa la più grande astuzia satanica della storia umana: “Oscurare la coscienza del bene e del male”. Riporto in proposito alcuni degli appunti del mio maestro spirituale, sottoscrivendoli in ogni loro sottolineatura.
“Quando in un popolo si oscura la coscienza del bene e del male, tutto si trasforma in gioco politico, in sofistica guerra per il potere. Della sorte della morale a nessuno interessa. D’altronde come potrebbe interessare a qualcuno? Si è privi della coscienza di bene e di male. Personalmente non difendo la morale perché cristiano, ma perché sono uomo. È di ogni uomo l’obbligo di difendere ciò che lo mantiene uomo. Senza morale siamo tutti liquefatti, inconsistenti, senza sicurezza, senza futuro, senza alcuna vita, senza speranza. Su cosa costruiamo? Su cosa si può costruire una famiglia con una morale familiare e coniugale liquida? Quale futuro sociale se anche la sua morale è liquida?…”.
Intanto sulle Unioni civili, senza alcun dibattito sui nuovi emendamenti presentati o sugli orientamenti emersi dopo il voto del Senato, il Parlamento approva! Ed ora?

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Egidio Chiarella

Egidio Chiarella, pubblicista-giornalista, ha fatto parte dell'Ufficio Legislativo e rapporti con il Parlamento del Ministero dell'Istruzione, a Roma. E’ stato docente di ruolo di Lettere presso vari istituti secondari di I e II grado a Lamezia Terme (Calabria). Dal 1999 al 2010 è stato anche Consigliere della Regione Calabria. Ha conseguito la laurea in Materie Letterarie con una tesi sulla Storia delle Tradizioni popolari presso l’Università degli Studi di Messina (Sicilia). E’ autore del romanzo "La nuova primavera dei giovani" e del saggio “Sui Sentieri del vecchio Gesù”, nato su ZENIT e base ideale per incontri e dibattiti in ambienti laici e religiosi. L'ultimo suo lavoro editoriale si intitola "Luci di verità In rete" Editrice Tau - Analisi di tweet sapienziali del teologo mons. Costantino Di Bruno. Conduce su Tele Padre Pio la rubrica culturale - religiosa "Troppa terra e poco cielo".

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