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L’ascolto diventa lode e testimonianza

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Gv 15,26-16,4

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Lettura
Nel lungo discorso ai discepoli durante la Cena, dopo il segno della lavanda dei piedi, Gesù pone il fondamento più vero e profondo al proprio insegnamento; questa base solidissima è Egli stesso, rivolto verso il Padre e animato dallo Spirito. La testimonianza dei suoi non dovrà quindi ridursi a un nucleo di concetti, formule o dottrine: essi sono piuttosto chiamati ad aprire il cuore perché tutta la loro storia personale sia esperienza di Dio, visibile a tutti. Gesù vuole evitare che i suoi perdano il contatto con il principio, con Lui, con lo Spirito che lo anima, con il Padre che lo ha inviato.
Meditazione
La testimonianza nella verità che il discepolo è chiamato a vivere nello Spirito, dono congiunto di Gesù e del Padre, consiste nell’abitare il proprio spazio con il Signore e percorrere il tempo a disposizione, in continua attesa di Lui. Riguardo al luogo, scrive M. Buber: «C’è una cosa che si può trovare in un unico luogo al mondo, è un grande tesoro, lo si può chiamare il compimento dell’esistenza. E il luogo in cui si trova questo tesoro è il luogo in cui ci si trova». Uno dei Padri del deserto predicava: «Quando qualcuno si propone di fare una cosa buona ma non ci riesce, non pensi costui che riuscirà a farla altrove». Riguardo poi al tempo, un altro dei Padri del deserto ammonisce: «C’è una voce che fino all’ultimo respiro grida all’uomo: Oggi convertiti», in altre parole, rinnova continuamente te stesso per vivere in pienezza. Questo è il modo per mettere ordine nella vita, vigilando sui pensieri, evitando di lasciarsi trascinare da volontà proprie, senza pretendere che il Signore intervenga quasi a comando nelle difficoltà, fossero anche dolorose persecuzioni, piuttosto invece facendo continua memoria delle sue Parole. Troppi si scandalizzano e troppe volte ci scandalizziamo perché il posto in cui siamo non sarebbe adatto a noi o perché i tempi sarebbero corrotti, non favorevoli; così facendo dimostriamo di essere preoccupati più della giustizia altrui che della nostra, più della fede altrui che della nostra, mentre la testimonianza nello Spirito non può che partire da noi stessi, senza fughe né illusioni. Accogliere il dono ricevuto dal Padre in Cristo, è l’unica possibilità per donare qualcosa a qualcuno; non si può far conoscere chi si conosce appena, non si può testimoniare la verità se di essa si continua ad avere una nozione superficiale o frammentaria.
Preghiera
Maria, Vas honorabile! O Maria, più che i Vati, Profeti di Israele, tu sei testimonianza dell’onore dovuto a Dio, del primato del Signore nella nostra vita e tu stessa sei stata da Lui resa onore dell’umanità. Apri i nostri occhi perché vediamo e scegliamo sempre e solo ciò che dà gloria a Lui.
Agire
A imitazione di Maria, accoglierò i pesi della giornata, gli impegni spesso sgraditi e nascosti.
Meditazione del giorno a cura di don Marco Simbola, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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