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Solo la preghiera può liberare

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Mc 9,14-29

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Lettura
Dopo la Trasfigurazione, Gesù riprende il cammino e la lotta contro il Maligno, che questa volta si accanisce contro un ragazzo, addolora un padre, turba la folla, disorienta i discepoli. Esso si manifesta ora come spirito sordo e muto, e come demonio: devasta l’intimo dell’uomo e ne attenta all’immagine divina. L’esorcismo di Gesù ristabilisce la persona nella sua integrità creaturale, capace di pensare e decidere in libertà e fede.
Meditazione
«Se non con la preghiera…», va tradotto meglio con: «in preghiera». Spesso capita di dire o pensare: “Attraverso la preghiera… chiedo…”; meglio dire: “In preghiera passo attraverso la vita e le situazioni che essa mi presenta, o che mi intralciano, soprattutto a causa delle mie infedeltà”. “In preghiera…” sta a significare: “restando in preghiera, crescendo, insistendo, maturando ogni giorno nella preghiera, soffrendo e lottando nella preghiera, perseverando nella lode e nell’invocazione del Nome di Gesù”. C’è un tipo di mutismo e di sordità del cuore che può essere combattuto e vinto solo dimorando e sostando nella preghiera. Così, per contrastare tutti gli spiriti di improvvisazione, di scetticismo, di incredulità mascherata da religiosità, non c’è alternativa possibile che nell’antidoto di una preghiera che dimori in noi come il nostro respiro, come lo scorrere del sangue nelle vene. Questa non è cosa da mistici, ma nasce dall’umile intelligenza della fede, capace di prendere sul serio le cose di Dio, senza usarle per farsi un nome o una posizione o una carriera, per ottenere e distribuire le sicurezze che tanto piacciono agli uomini. La possessione diabolica è solo la manifestazione spettacolare di un’inabitazione antidivina che permea il vissuto, di cui tutti soffriamo e che proviene anche da tante piccole infedeltà, di cui dovremmo imparare a diventare consapevoli ogni giorno, senza sensi di colpa o facili autoassoluzioni, ma con la coscienza penitenziale di chi conosce i propri limiti, non si chiude in essi ma si apre ogni giorno alla Parola sempre nuova che salva. “In preghiera” vuol dire strutturare tutta la propria vita nello stile della mitezza e dell’umiltà di cuore, offrendo sempre se stessi e toccando ogni cosa solo per risanare.
Preghiera
Maria, Virgo fidelis! O Maria, attraverso di te si è manifestata la fedeltà di Dio verso tutta l’umanità, in te trovano compimento le promesse di salvezza. Guarisci il nostro cuore dall’orgoglio, da ogni dubbio e chiusura, per camminare nella carità verso Gesù, il Testimone di Dio, Fedele e Verace.
Agire
Come Maria, “immagine e modello della Chiesa orante”, non mi opporrò alle avversità e al Maligno con le mie sole forze, ma con la potenza della preghiera, chiedendo per me solo la fede.
Meditazione del giorno a cura di don Marco Simbola, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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