“Fare bene il bene” è un detto che diversi personaggi nella storia hanno ripetuto richiamando l’importanza di una carità intelligente. In questa linea si mossero i francescani, come ad esempio san Bernardino da Siena dando il via ai Monti di Pietà che era un modo di aiutare ‘i poveri meno poveri affinché non diventassero più poveri’; quindi non un trattare i bisognosi da accattoni ma dar loro i mezzi per diventare protagonisti del riscatto.
Ciò è il contrario di alcune contraffazioni della misericordia quale il dare per carità ciò che ad uno spetta per diritto – quale ad esempio un datore di lavoro che sottopaga i dipendenti per poi far loro qualche regalo nelle feste – oppure essere generosi con i beni degli altri o ancora lasciare ingenti debiti ai successori/eredi a motivo dell’ostentazione sconsiderata di una certa bontà.
Per non parlare poi di quella che alcuni hanno definito la sindrome del “buon samaritano deluso”, oppure della misericordia ridotta a sentimento che non si concretizza nel prendersi cura del bisognoso così come la separazione dei termini amore e sacrificio rendendo il primo inconsistente e il secondo frustrante.
Considerando tutto ciò il Centro Studi sui Monti di Pietà e sul Credito Solidaristico di Bologna in collaborazione con la Scuola Superiore di Studi Medievali e francescani della Pontificia Università Antonianum ha organizzato un convegno inerente a Fare il bene tra medioevo e prima età moderna diviso in due momenti, ossia nei giorni giovedì 28 e venerdì 29 aprile a Bologna su Politiche di misericordia mentre giovedì 27 ottobre 2016 a Roma su Misericordia tra esegesi e teologia.
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Per informazioni cfr. http://www.aisscaweb.it/wp-content/uploads/2016/03/Politiche-di-misericordia-Bologna-28-29-Aprile.pdf
Politiche di misericordia
Il “fare il bene” dal Medioevo alla prima età moderna: i prossimi 28 e 29 aprile un convegno a Bologna