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Il potere delle chiavi

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Mt 16,13-19

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Lettura
Il Vangelo di Matteo proclamato nella festa di oggi è fondamentale per l’idea che la Chiesa ha di se stessa. L’Evangelista, infatti, qui narra come, alla domanda di Gesù su chi egli sia secondo i suoi discepoli, Pietro risponde riconoscendo la natura divina del Maestro, che dunque gli affida le “chiavi del regno”.
Meditazione
Nelle favole, talvolta, al protagonista è offerta la possibilità di vedere esauditi tre desideri. Probabilmente nessuno di noi avrebbe difficoltà a fare le sue scelte. Ma se dovessimo scegliere non per noi stessi ma per il bene della Chiesa, cosa sceglieremmo? Interverremmo sul modo in cui la Chiesa si presenta ai media? O vorremmo i “cattivi” automaticamente espulsi da essa? O chiederemmo al genio della lampada che tutti gli uomini si convertissero al Cattolicesimo? Dio, che certo non ha bisogno dei nostri suggerimenti – nel fondare la sua Chiesa aveva assai più di “tre desideri” a disposizione. Scelse però solo un simbolo, la chiave, e due parole, “legare e sciogliere”. All’epoca di Gesù, questa espressione equivaleva a dire “decidere ciò che è giusto o sbagliato”. È interessante che, con tutte le possibilità che aveva, il Signore abbia voluto dare a Pietro solo questa: amministrare l’ingresso nel Regno dei Cieli, decidere ciò che è giusto o sbagliato. E questo basta per non far prevalere gli inferi su di essa! Forse c’è una ragione per cui Gesù ha dato solo questa facoltà a Pietro e ai suoi successori. Questi, infatti, non possono concepire dottrine nuove, fare compromessi, o dire “ni”! La Chiesa è anche divina. La dottrina è data dal Signore stesso, che ci ha anche indicato il modo di comportarci. Se non sappiamo cosa è giusto o sbagliato, ecco che la Chiesa ci dice “sì” o “no”. Ma non può aggiungere o togliere nulla a quell’insegnamento originario. Questo è ciò che la rende indistruttibile. Ma la Chiesa è anche umana. Fin dal suo primo capo, Pietro, è costituita da uomini peccatori: laici, sacerdoti, vescovi e papi, tutti peccatori. Che possono sbagliare, mentire e rinnegare. Eccetto quando, come Pietro, sono sollecitati a rispondere a domande decisive, come quella posta da Gesù su chi egli sia per i suoi. Allora, con l’assistenza dello Spirito Santo, la risposta è giusta, ed è definitiva. Non serve altro, neppure i “tre desideri” per la nostra Chiesa. Dio le ha già dato tutto quello che serve!
Preghiera
O Dio, che tra i successori di Pietro hai scelto il tuo servo Francesco come vicario di Cristo sulla terra e pastore di tutto il gregge, fa’ che egli confermi i Vescovi, e che tutta la Chiesa sia in comunione con lui, nel vincolo dell’unità, della verità e dell’amore e, perché tutti gli uomini ricevano da te, pastore e vescovo delle anime, la verità, la grazia e la vita eterna. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Agire
Prego per il Papa, e secondo le sue intenzioni.
Meditazione del giorno a cura di Alexandra von Teuffenbach, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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