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Conversione, vendetta dell’amore

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Mc 16,15-18

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Lettura
L’aggiunta redazionale al Vangelo di Marco (Mc 16,9-20) mostra che non basta arrestarsi alla sequela, perché il Vangelo deve raggiungere «tutto il mondo […] ogni creatura». E d’ora in poi tutto dipenderà dalla fede e dal battesimo: «Chi crederà e sarà battezzato, sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato». E san Paolo, di cui oggi celebriamo la festa della conversione, dirà: «Come potranno credere, senza averne sentito parlare? E come potranno sentirne parlare senza uno che lo annunzi?» (Rm 10,14).
Meditazione
Saulo-Paolo non è un uomo remissivo, che accetta facilmente il parere degli altri; non è un moderato, che preferisce i compromessi agli scontri frontali; non è un uomo schivo, che si trattiene dal frequentare il prossimo per orgoglio o per timidezza; non si accontenta di credere genericamente in Dio, perché si affaccerà al balcone più alto della teologia e della spiritualità cristiana. Paolo è un operaio del Vangelo. Anche se il primo pagano è stato battezzato da Pietro, è di Paolo il merito di svincolare la giovane Chiesa cristiana dalle ristrettezze dell’ambiente palestinese. Grazie a lui la Chiesa diventa “cattolica”, cioè universale. «[…] all’improvviso lo avvolse una luce dal cielo e cadendo a terra udì una voce che gli diceva: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?”» (At 9,3). Fu in quel preciso istante che la vita di Saulo si “converte” radicalmente. Da persecutore dei discepoli di Gesù, egli si trasforma in annunciatore appassionato della Buona Novella. La sua non è una conversione “morale” bensì “teologica”. Egli, infatti, non viveva prima in modo dissoluto o moralmente reprensibile, anzi, era un rigorosissimo osservante della Torah e un appassionato credente in Dio. Ma da quel giorno sulla via di Damasco cambia totalmente la sua “idea” di Dio e, di conseguenza, il suo modo d’essere e di vivere da credente, nel mondo. Quel Saulo che aveva assistito alla lapidazione di Stefano e con furioso fanatico zelo aveva perseguitato i cristiani, viene conquistato da Cristo e rimane per sempre affascinato dal mistero della Croce, sulla quale i Giudei come lui avevano inchiodato Gesù. È la vendetta dell’Amore! In Saulo, il viaggio diviene caduta, sbilanciamento, accecamento rigenerante che prepara il rialzamento, schiude il cuore alla novità e germoglia in un nuovo modo di vedere. «Cadendo a terra udì una voce» (At 9,4): solo cadendo a terra, ode la voce. C’è il bagliore della luce che illumina l’intimità del cuore, ma occorre il silenzio che si apre all’ascolto.
Preghiera
Signore Gesù, apri il mio cuore all’ascolto della tua voce, fa’ che possa percepire e capire il suono della tua Parola e dammi il coraggio di saper rischiare con responsabilità tutta la mia vita per il Vangelo.
Agire
Oggi mi impegnerò a “prendere per mano” chi si sente abbattuto, sconfitto, triste.
Meditazione del giorno a cura di mons. Mario Russotto, vescovo di Caltanissetta, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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