Commozione e devozione hanno accompagnato la Messa di congedo presieduta stamane in San Pietro dall’arcivescovo Rino Fisichella con cui le spoglie di San Pio da Pietrelcina e San Leopoldo Mandić hanno lasciato il Vaticano per tornare rispettivamente a San Giovanni Rotondo e a Padova. Anche oggi come nei giorni scorsi una folta folla di centinaia di fedeli si è accalcata già dalla notte davanti alle urne dei due cappuccini, eretti da Papa Francesco come Santi della Misericordia, per dare un ultimo saluto. Secondo le stime del Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione, dicastero deputato alla organizzazione del Giubileo, sono state complessivamente mezzo milione le persone presenti in una settimana a Roma per l’atteso evento della traslazione delle reliquie.

Il Papa venera le urne di San Pio e San Leopoldo
La Messa di congedo presieduta da mons. Fisichella
Nella sua omelia, riportata in stralci dalla
Radio Vaticana, mons. Fisichella ha poi tratteggiato le figure dei due frati. Anzitutto padre Leopoldo che – ha detto – “nella sua vita voleva essere missionario, soprattutto tra i popoli slavi, per ricondurli all’unità. Voleva essere un predicatore e il Signore gli ha chiesto di rinunciare. La sua vita si è svolta nel silenzio di un piccolo confessionale: un confessionale che neppure il bombardamento del suo convento ha potuto distruggere. Sotto il bombardamento della guerra quel convento è stato distrutto; l’unica cosa che è rimasta in piedi, il confessionale di padre Leopoldo: quello è il segno di una chiamata che è stato capace seguire fedelmente ogni giorno, ogni giorno!”.
Commentando poi il Vangelo odierno in cui Gesù invita i discepoli a seguirlo, rinnegando se stessi, e portando la propria croce, mons. Fisichella ha sottolineato che proprio questa è “la drammaticità della nostra vita”: fare ogni giorno nostra la Croce di Gesù. “E qui padre Pio ci è più che mai di esempio”, ha affermato. Lo dimostrano i suoi scritti in cui il frate di Pietrelcina annotava: “So benissimo che la Croce è pegno di amore, la Croce è caparra di perdono”. “L’amore che non è alimentato e nutrito dalla Croce non è vero amore. Si riduce a un fuoco di paglia”, ha sottolineato l’arcivescovo. La vocazione di Padre Pio è stata, dunque, di portare, “impresso nel suo corpo, la Passione stessa di Gesù”. “Mai come per lui – e prima di lui San Francesco – potevano essere valide queste parole dell’Apostolo Paolo: ‘Portiamo sempre nel nostro corpo la morte di Gesù; perché anche la vita di Gesù sia manifesta nella nostra carne, di modo che in noi opera la morte, ma in voi la vita”.
Ma l’aspetto che forse più caratterizza i due santi è il ministero della Riconciliazione che “questi due frati cappuccini – ha detto Fisichella – hanno svolto intensamente ogni giorno per tutta la loro vita”; questo “non è altro che portare in sé la morte, perché in noi ci potesse essere la vita del perdono e la vita nuova della riconciliazione con il Signore Gesù”.
Padre Pio tornato a Pietrelcina

Padre Pio, urna in San Pietro
Secondo il programma, le spoglie sono arrivate dalla Capitale a Piana Romana, dove il giovane Francesco Forgione, prima di diventare Padre Pio, coltivava il campo di famiglia. Successivamente si è tenuta la processione delle reliquie per il centro cittadino, con sosta dinanzi al palazzo municipale e la benedizione della città, impartita da frate Marciano Guarino, guardiano del convento dei frati minori cappuccini di Pietrelcina.
Infine, il corteo ha raggiunto la chiesa Santa Maria degli Angeli dove sarà possibile venerare le spoglie del Santo fino all’inizio della Messa. In serata la reliquia sarà portata nella chiesa della Sacra Famiglia che resterà aperta anche la notte con i volontari dei diversi quartieri di Pietrelcina che si daranno il cambio per vegliare sul Santo e su chi vorrà rendergli omaggio.
San Leopoldo nel Santuario di Loreto
Per quanto riguarda invece San Leopoldo Mandić, le sue spoglie saranno esposte nella basilica di Loreto, nel santuario della Santa Casa, da oggi fino al 14 febbraio. Lo hanno annunciato nei giorni scorsi la delegazione pontificia e la prelatura di Loreto ricordando che “sarà un ritorno, perché nella memoria storica del santuario si ricorda una visita di fra Leopoldo a Loreto nel 1918”.

San Leopoldo Mandic, urna in San Pietro
L’urna è giunta alle 12 di oggi, con collocazione presso la Cappella tedesca. Alle 18 la Messa per gli operatori sanitari e una riflessione e preghiera serale. Domani 12 febbraio viene celebrata alle 11 la Messa presieduta da mons. Tonucci. Il 13 febbraio, ore 11, sarà invece monsignor Decio Cipolloni, vicario della prelatura, a presiedere la funzione. Tutto si concluderà domenica 14 febbraio con una messa alle ore 8.30 presieduta da padre Franco Carollo, rettore della Basilica di Loreto, con partenza dell’urna per Bologna.
[A cura di Salvatore Cernuzio]