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Essere ammirati

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Mt 6,1-6.16-18 / Mercoledì delle Ceneri

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Lettura
In questo giorno in cui iniziamo un percorso di conversione quaresimale, la Chiesa ci propone la lettura di un brano del Vangelo di Matteo, in cui – come nei brani precedenti del Primo Vangelo – è centrale la giustizia. Oggi, in particolare, si tratta degli esercizi di pietà già molto apprezzati nel Giudaismo: l’elemosina, la preghiera e il digiuno.
Meditazione
Una scena purtroppo non così rara: i bambini che ricevono la Prima Comunione fermi, con lo sguardo che cerca il parente incaricato di fare la foto. Solo quando lo vedono si avvicinano al sacerdote, che porge loro l’Ostia consacrata. E ancora, mentre la ricevono, il loro sguardo è rivolto verso il fotografo. I bambini sono l’espressione di quanto succede nelle nostre famiglie, nella nostra società dell’apparire: conta solo ciò che possiamo filmare o fotografare e di cui poi possiamo vantarci. Anzi, ci sono non pochi giovani che rischiano la loro vita, solo per apparire in un video. L’appello di Gesù è in controtendenza. L’elemosina – parola che in greco deriva da “misericordia” – la preghiera e il digiuno siano fatti in segreto. Chi invece pensa di “pubblicare” il suo fare, riceve il premio, l’ammirazione, già in questo mondo, non ne riceverà nel mondo futuro. È quindi l’atteggiamento interiore che conta. Fare qualcosa non per il video o la foto, ma per il Cielo. Gesù non ci chiede di non sperare di essere contraccambiati: il Vangelo spesso parla di ricompensa. Ci chiede solo di attendere che il riconoscimento venga al momento opportuno e dalla Persona giusta. Non ci possiamo prendere né il denaro, ma neppure attenzione e ammirazione prima del tempo, e non possiamo procurarci tutto ciò da soli: è il Datore di ogni bene, di ogni grazia che ci vuole ripagare in prima persona. Chi, in un’azienda, si prenderebbe gli incassi la sera, invece che aspettare la retribuzione e le lodi del proprietario dell’azienda l’indomani? Non rischiamo, per poco tempo e per una soddisfazione effimera, di perdere l’incontro più importante della nostra vita! Allora, il nostro fare, la nostra misericordia verso gli altri, la nostra preghiera e i nostri digiuni a fini religiosi (non per mantenere la linea!), saranno graditi al Signore.
Preghiera
Signore, noi diciamo: “meglio un uovo oggi che una gallina domani”. Tu invece ci dici che ci attende un banchetto paradisiaco, se solo oggi riusciamo a resistere alla tentazione di un premio immediato. Dacci, ti prego, la grazia di vincere la brama di avere e di essere in questo mondo, confidando in te e nel premio che tu ci doni.
Agire
Proponiamoci qualche sacrificio per questa Quaresima. Facciamo anche un piccolo sacrificio che terremo segreto, non parlandone con nessuno e non dandolo neppure ad intendere. Può essere anche solo una quotidiana parola gentile verso chi non sopportiamo al lavoro.
Meditazione del giorno a cura di Alexandra von Teuffenbach, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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