Non ci sono più le folle oceaniche dello scorso weekend, con file di anche mezza giornata dentro e fuori la Basilica di San Pietro. Nel penultimo giorno di ostensione dei corpi di San Pio da Pietrelcina e San Leopoldo Mandic, è ancora tuttavia massiccio l’afflusso di pellegrini accorsi a rendere omaggio ai due celebri cappuccini.
Domani, Mercoledì delle Ceneri, le teche con le reliquie dei due santi saranno rimosse e presto riportate a San Giovanni Rotondo e a Padova. È significativo che la loro esposizione sia avvenuta proprio nella settimana antecedente la Quaresima e durante il Giubileo, tempi penitenziali per eccellenza. Tempi di misericordia, in cui trovano spazio due ministri di Dio, che avevano fatto del confessionale la loro prima dimora.
Nel giorno della messa celebrata in San Pietro da papa Francesco per i cappuccini, in basilica è tutto un via vai di frati. È il loro giorno ma sono ancora tanti i pellegrini ‘comuni’ giunti per attraversare la Porta Santa e, per l’occasione, recarsi in preghiera davanti alle spoglie dei due santi.
È un’occasione unica per molti, in particolare per i devoti del più noto Padre Pio, il cui corpo è stato esposto al pubblico per la prima volta a San Giovanni Rotondo soltanto nel 2009, per un periodo di cinque mesi (24 aprile – 23 settembre), poi definitivamente dall’1 giugno 2013.
Nella giornata di oggi, i pellegrini devoti del Santo di Pietrelcina sono per lo più romani e di mezz’età. Molti anziani e non pochi disabili, numerosi turisti stranieri, in particolare dall’Estremo Oriente, e qualche scolaresca, assieme a un gran numero di suore.
Per raggiungere l’altar maggiore, partendo dai metal detector situati al colonnato di piazza San Pietro, il tempo di percorrenza è oggi di ‘soli’ tre quarti d’ora. Notevole è comunque la solerzia dei volontari della Misericordia, nell’assicurare uno scorrimento rapido del flusso di fedeli.
I pellegrini avanzano lungo la parte destra della navata centrale, con molta calma e compostezza. Qualcuno, più anziano e stanco, sente il bisogno di appoggiarsi ai marmi della basilica. Regna un generale silenzio ma per molti è impossibile resistere alla tentazione di scattare qualche foto. Piaccia o non piaccia, anche questo fa parte del sacro: per un cristiano, e in particolare per un cattolico, l’immagine è importante e l’uso della fotocamera pare quasi una versione aggiornata del culto dei santini.
C’è chi sussurra di aver avuto un parente, una nonna o una zia che ha conosciuto padre Pio, chi indica con un dito: “vedi… di là c’è la tomba di papa Giovanni”.
La presenza delle reliquie di due umili frati accanto alle spoglie della quasi totalità dei pontefici fa davvero pensare all’universalità del cristianesimo e della comunione dei santi: ognuno nella Chiesa ha il suo ruolo e vedere tante figure così diverse, le une affianco alle altre, in modo così armonico, fa pensare alla grande festa celeste.
Lungo la navata destra avanza la processione dei protagonisti della giornata: croce giubilare in testa, i cappuccini intonano “Venite omnes gentes, laudate Dominum…”. Poco dopo è il momento del rosario. A piccoli passi, la folla avanza e finalmente le teche con i due santi sono visibili.
Eccoli là, l’uno accanto all’altro: circondati da fiori bianchi San Pio e San Leopoldo sembrano come addormentati. Due corpi miracolosamente incorrotti che ci ricordano la sacralità del corpo umano stesso, quella carne in cui Dio si è incarnato e in cui tutte le anime torneranno, dopo la Fine dei Tempi.
Una volta davanti alle teche, i fedeli laici possono vedere i due santi da dietro le transenne, a circa cinque metri di distanza. Ai cappuccini, che scorrono dal lato dell’altare, è invece concessa la grazia di toccare i loro illustri confratelli.
“Avanti signori, non vi fermate a lungo”. “Per il selfie c’è piazza di Spagna…”. Con queste parole, i volontari sollecitano la folla a non accalcarsi e a rispettare la sacralità del momento. Ancora per poche ore le reliquie saranno esposte e a nessun pellegrino può essere negata la gioia di pregare davanti ai ‘suoi’ santi.
Pochi secondi per una preghiera o un saluto. Un frammento di tempo infinitesimale, per molti forse deludente. Ma se compiuto davanti ad un santo può avere il sapore dell’Eternità.
ZENIT - SC
San Pio e San Leopoldo: due cappuccini nella casa di Pietro
Ancora numerosi i pellegrini accorsi a rendere omaggio alle reliquie nel penultimo giorno di ostensione in Vaticano