Ancora nessuna notizia di padre Dhiya Azziz, francescano di origini irachene, rapito in Siria lo scorso 23 dicembre. Parroco a Yacoubieh, Azziz è stato visto l’ultima volta mercoledì mattina, a bordo di un taxi diretto per la sua città, di passaggio ad Hama, dopo essere partito da Lattakia.
Padre Azziz, 42 anni il prossimo 10 gennaio, era appena rientrato dalla Turchia, dove era andato a trovare i suoi genitori malati, fuggiti oltreconfine dopo la presa della loro località d’origine, Karakosh, da parte dello Stato Islamico.
Il sequestro ai danni del francescano, potrebbe essere opera di terroristi islamici o, forse, di bande criminali comuni, che, con il riscatto finanzierebbero i gruppi jihadisti.
Non è la prima volta che padre Azziz è vittima di un rapimento: già lo scorso luglio era stato coinvolto in un sequestro-lampo, di cui, in un primo momento erano stati sospettati i miliziani di al-Nusra, dichiaratisi poi estranei.
Secondo quanto riferito alla Radio Vaticana, da padre Pierbattista Pizzaballa, custode della Terra Santa, i francescani avevano pensato inizialmente ad una cattura da parte di qualcuno dell’esercito, tuttavia resta più probabile che padre Azziz sia nelle mani dei ribelli.
Dopo la fuga dei cristiani da Karakosh, Azziz si è offerto volontario per fare il parroco a Yacoubieh, una delle zone più pericolose della Siria, in quanto in mano allo Stato Islamico.