Ancora una strage in mare. Diciotto migranti tra cui alcuni bambini sono annegati la scorsa notte nelle acque del mar Egeo. Secondo il sito del quotidiano turco Hurriyet l’imbarcazione sarebbe affondata nella baia di Bodrum mentre cercava di raggiungere l’isola greca di Kos. A bordo erano presenti altre 14 persone, tra siriani, iracheni e pakistani, che sono state soccorse e salvate.
La tragedia della scorsa notte si aggiunge ai due naufragi avvenuti ieri al largo della Turchia che hanno provocato la morte di otto persone, cinque dei quali bambini. Nel primo naufragio, avvenuto al largo di Bodrum, città turca sull’Egeo, hanno perso la vita quattro iracheni, tra i quali due bambini. La barca trasportava otto migranti iracheni che volevano arrivare a Kos; si è ribaltata all’alba, poco dopo la partenza. La Guardia costiera è riuscita a mettere in salvo quattro passeggeri.
Nel secondo incidente, quattro migranti siriani, tra i quali tre bambini, hanno perso la vita in acque internazionali, dopo essere partiti dalla Turchia alla volta dell’isola greca di Farmaco, nel Dodecaneso. I corpi delle vittime sono stati portati a Rodi. Solo questa settimana, almeno altri quattro bambini erano morti in naufragi al largo di Izmir e Antalya, sempre in Turchia.
Nella giornata di ieri oltre mille migranti e manifestanti sono scesi in piazza ad Atene contro il progetto del governo di mandare in galera i profughi ai quali è stato rifiutato l’asilo nell’Unione Europea. I profughi, per lo più di origine nordafricana, hanno marciato fino alla sede del parlamento greco e dell’ufficio dell’Ue ad Atene al grido di “Aprite le frontiere!” in occasione della Giornata internazionale del migrante.
Solo quest’anno sono arrivate in Grecia dalla Turchia circa 800 mila persone. Secondo dati diffusi dall’Unicef il 2 dicembre scorso, almeno 185 bambini sono morti in naufragi nel mare Egeo, lungo la rotta tra Turchia e Grecia, nel 2015. Intanto giunge un allarme dall’Unhcr che avverte che alla fine dell’anno si potrebbero superare tutti i precedenti record di migrazioni forzate”. Secondo il report dell’agenzia – che si riferisce solo alle persone da essa protette – il 2015 potrebbe essere l’anno in cui le persone costrette a fuggire supereranno i 60 milioni per la prima volta.