Un giorno con Ciarli, veneziano come me, compimmo in aereo il tragitto – Roma-Venezia – in meno di quarantacinque minuti.
Ma siccome lui fa parte di una squadra ciclistica, spesso con i compagni per raggiungere Venezia inforca la bici: impiega nel percorso quasi quindici ore.
Qualche volta, se il tempo è inclemente, è costretto a prendere il treno: arriva in quattro ore e mezza.
È evidente; secondo il mezzo di trasporto variano la velocità e la rapidità del viaggio, come pure la fatica richiesta.
Se si sceglie il volo, tutta la fatica consiste nel salire sull’aereo, sedersi e allacciare la cintura: fidarsi, stare, aderire. Durante il viaggio puoi leggere, studiare, parlare con chi ti sta accanto, perfino dormire: l’importante non è quello che fai tu, bensì quello che fa per te l’aereo.
E dopo solo pochi minuti potrai raccontare agli amici il piacere e le meraviglie del viaggio: l’altitudine, la velocità raggiunta, il passare tra le nuvole, la straordinaria bellezza e grandiosità dei paesaggi, tutto grazie alla fiducia riposta nell’aereo.
Così, scegliendo la volontà di Dio, e ogni momento della vita mi offre l’occasione di questa scelta, acquisto la capacità di fare ciò che a me è impossibile, di correre cioè alla velocità di Dio.
In aereo tu devi attendere il tempo richiesto per portare a termine il viaggio e l’atterraggio: se vivi nella volontà di Dio, se dici di sì a Lui in ogni momento, già possiedi ciò che speravi.
Fare la volontà di Dio è possedere Dio.
Aderire alla sua volontà è godere della sua stessa sorte felice e avrai la stessa velocità.
Mi sono divertito a comunicare a un amico sedicente ateo queste scarne battute: “Se dormi nel tuo letto, sei fermo. Se dormi su un eurostar, dormi a duecento all’ora. Se dormi su un aereo, dormirai a mille all’ora. Prova dormire nella volontà di Dio: allora l’arrivo coinciderà con la partenza”.
Ciao da p. Andrea
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