Daily meditation on the Gospel

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Una giustizia disobbediente

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Mt 1,18-24

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Lettura

«Eserciterà il diritto e la giustizia»: così leggiamo nella lettura tratta dal libro del profeta Isaìa, cui fa eco il salmo responsoriale. Oggi siamo chiamati a riflettere sulla giustizia, che, come vedremo nel Vangelo, ha proprio tutto un colore nuovo rispetto alle nostre idee. Il solo davvero giusto è Gesù, che non segue affatto norme e prescrizioni da bravo legislatore. Segue solo la legge dell’amore, l’unica che consegna a ciascuno di noi. Giuseppe, l’uomo giusto, come viene definito dallo stesso Evangelista, partecipa già a questa giustizia, e collabora facendo sua quella “strana” volontà di Dio.

Meditazione

Ci sentiamo subito interdetti per l’incoerenza di Giuseppe. Se è giusto secondo la legge dovrebbe denunciare Maria e lapidarla! Il fatto che sia tormentato tanto da disobbedire alla dura prescrizione, ci dice che il geme della “nuova giustizia” lo abitava già. Questo è il primo bel messaggio di oggi: lasciarci interpellare dalle nostre incertezze, non lasciarci pilotare come bendati da ciò che appare scontato. Giuseppe ce lo insegna con una scelta profondissima. E qui raccogliamo un altro bellissimo insegnamento: nella disobbedienza alla legge egli fa sua la volontà di Dio. Risponde in modo adulto a questa provocazione di quel Dio cui è sempre stato fedele. Il disegno del Signore diventa il disegno di Giuseppe. Non compie un atto, ma agisce con coscienza, sa cosa deve fare. Quante volte facciamo la volontà di Dio, senza che questa diventi la nostra volontà. E poi un’altra parola di grande tenerezza: puntualmente, nella crisi dell’uomo, e qui in Giuseppe, Dio si fa presente. Si prende cura del travaglio, della lotta di questo uomo cui sta chiedendo di entrare per quella porta stretta che è la novità assoluta della paternità divina. Quanta premura nel mandare un angelo in sogno per dare luce alla lotta di Giuseppe. E quanti angeli vengono puntualmente mandati nelle nostre fatiche per darci conforto, suggerimento, o anche solo per rafforzarci nella fiducia. Spesso anche noi dormiamo: incapaci di affrontare la realtà, preferiamo allontanarla. Anche i tre discepoli nel Getsemani saranno presi da questo sonno! Eppure Dio non si scandalizza, né si indigna di fronte alla nostra debolezza! Egli prende anche questa umana fragilità e ci entra dentro, chiamandoci da lì, da queste nostre paure, a farci suoi collaboratori.

Preghiera

«Tieni saldi i miei passi sulle tue vie e i miei piedi non vacilleranno. Io t’invoco poiché tu mi rispondi, o Dio; tendi a me l’orecchio, ascolta le mie parole, mostrami i prodigi della tua misericordia… Io nella giustizia contemplerò il tuo volto, al risveglio mi sazierò della tua immagine» (Salmo 17,5-6.15).

Agire

Ricorderò i tanti angeli che sono passati ad aiutarmi nella mia vita, e oggi pregherò per loro.

Meditazione del giorno a cura delle Monache Agostiniane – Comunità dei Quattro Santi Coronati di Roma, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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