In molti avrebbero scommesso sul successo di Sister Act, il nuovo musical di Saverio Marconi e non sarebbero rimasti delusi.
Dopo il suo record con Grease – 18 anni sulla cresta dell’onda e oltre un milione e mezzo di biglietti venduti – era plausibile aspettarsi il massimo, anche, da Sister Act, dopo il trionfo a Broadway. Il merito è sì della colonna sonora composta dal premio Oscar Alan Menken, tra disco dance ’70 e ‘80 e ballate in puro stile Broadway, ma anche del cast superbo, che annovera anche la special guest Suor Cristina, nelle serate del 15 e del 16 dicembre e in altre ancora da stabilire. La voce soave, ma con l’estensione da soprano di Suor Cristina, vincitrice di The Voice Italia, qui nei panni della novizia Suor Maria Roberta, esalta il pubblico, che non lesina gli applausi.
Ottiene molti consensi anche Belia Martin, la Deloris Van Cartier ereditata dalla versione spagnola del musical, con una voce molto blues, grintosa e potente. È lei la vera star del musical, simpatica col suo italiano incerto dallo spiccato accento spagnolo, monopolizza l’attenzione e convince, grazie ai suoi acuti molto estesi, alphysique du role e all’empatia che riesce a instaurare sia col pubblico sia con i suoi colleghi, soprattutto, con Suor Cristina. Tra loro, anche, Pino Strabioli, attore televisivo e conduttore, per la prima volta in un musical, se la cava egregiamente, dando vita a un monsignore un po’ fuori dalle righe, dall’anima pop, ma assai apprezzato in sala.
Altra sorprendente interprete è Francesca Taverni, fiorentina di nascita, ma bolognese d’adozione, una madre superiora eccezionale, un mix di severità e stile, contraddistinta da un timbro vocale dolce, ma deciso. Anche il coro fa la sua bella figura, tutti tecnicamente perfetti e dall’ottima presenza scenica.
Una menzione particolare merita la scenografia, che passa dai night club, lustrini e paillettes all’austera chiesa Regina degli Angeli e all’annesso convento. Tutto merito di Gabriele Moreschi, parte del team artistico di Saverio Marconi, così come la costumista Carla Accaramboni, che crea uno stile variopinto, con influenze degli anni ’70 e ‘90 e predominanza del colore rosso.
La storia rispecchia fedelmente la trama dell’omonimo film del 1992, con Whoopy Goldberg, tra sacro e profano, ottima musica e colpi di scena ad alto tasso di risate. I testi sono a cura di Franco Travaglio, che è riuscito ad adattare al meglio, anche i rap, in perfetto stile americano, senza tradirne il significato.
Alto è il coinvolgimento emozionale del pubblico, sempre partecipe durante le tre ore di musical, che applaude, non solo, per la bravura dei personaggi, ma anche per il lieto fine. Uno spettacolo, che trasmette un messaggio positivo, per cui “chiunque può cambiare, se aiutato dagli altri”, in perfetto mood natalizio. Una pièce festosa: un’esplosione di gioia e colori, imperdibile.
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Sister Act, il musical
al Teatro Brancaccio dal 10 dicembre
regia Saverio Marconi
Viola Produzioni in collaborazione con Compagnia della Rancia
Con Belia Martin, Pino Strabioli, Francesca Taverni
Special Guest: Suor Cristina nei panni di Suor Maria Roberta, in alternanza con Veronica Appeddu.
Rita Ricci
Sister Act: un'esplosione di gioia e di colori
Straordinario successo del musical di Saverio Marconi, ispirato all’omonimo film. Suor Cristina nei panni della protagonista