Erano le sette del mattino. Con un tono simpatico, ma perentorio, Ménego il pescatore, mi sveglia: “Dormiglione, sveglia! Io sono già di ritorno dalla pesca. Se tu sapessi…questa mattina… uno spettacolo…l’alba, l’aurora, il sorgere del sole…!”
Non mi hanno svegliato tanto le sue parole, ma la sua descrizione, o meglio l’incanto dipinto sul suo volto: mi raccontava dello spettacolo di colori e riflessi tra il sole e il mare e il cielo. Il giorno dopo, tutt’e due alle quattro eravamo già in mare, sulla sua barca da pesca, a riempirci gli occhi e il cuore.
Riecheggiando l’amico Ménego, anche a te che mi leggi, vorrei dire, se mi permetti: “Sveglia, dormiglione!”…Non è un rimprovero, ma un aiutarti a prendere coscienza d’una realtà che non può avere spettatori sonnolenti, se non addormentati. E’ troppo grande la meraviglia che Dio, ogni giorno, ogni momento e in mille modi, mette sotto i nostri occhi.
Pensa che lo spettacolo dell’aurorahg e del sorgere del sole in mare accade ogni mattina; ma si ripete in continuazione per ogni uomo, a diverse longitudini e latitudini…ed è in continuo svolgimento…Pensa agli spettacoli non solo del macrocosmo, ma anche a quelli del microcosmo…non meno affascinanti; e tutti per te, per me.
Ma allora non si può dormire? Si deve dormire, perché anche il sonno è uno spettacolo offerto da Dio all’uomo; ma ora sei conscio che il suo amore “veglia” su di te e per te con una spettacolarità ineffabile; continua ad offrire il meglio di sé anche quando sei nel sonno.
Ora, per questa consapevolezza, anche nel doveroso tuo sonno, avrai un “cuore che veglia” perché ad ogni battito dirà: “Grazie”.
Ciao da p. Andrea
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