Nella medesima cornice della straordinaria Enciclica sociale ed ecologica Laudato Si’, una coalizione di organizzazioni non governative sotto la guida di ATD Quarto Mondo e Franciscans International, in collaborazione con la Caritas Internationalis, ha redatto il Manuale Making Human Rights Work for People Living in Extreme Poverty: a Handbook for Implementing the UN Guiding Principles on Extreme Poverty and Human Rights.
Il testo, realizzato in diverse lingue, è stato presentato questa mattina nella Sala stampa della Santa Sede. In esso sono sviluppate tematiche grandemente attuali affrontate dai leader locali e mondiali affinché tutti i piani politici e i programmi umanitari possano “curare” con lo stesso impegno ed eguale serietà la situazione delle persone che vivono in condizioni di povertà estrema, in conformità al rispetto dei loro diritti e alla salvaguardia della dignità umana.
Un obiettivo che l’ATD fourth world, movimento di solidarietà (ONG) fondato nel 1957 da Joseph Wresinski e attivo oggi in 34 paesi del mondo, persegue da decenni ricordando che in molti casi i diritti umani sono indivisibili e universali, e che possono essere riconosciuti solo quando gli individui sono autorizzati alla piena partecipazione nella società, rendendo possibile un futuro per sé e per i propri figli.
Proprio su questo specifico punto sono intervenuti questa mattina nel corso della Conferenza di presentazione del Manuale, Mons. Bernardo Johannes Bahlmann, vescovo di Óbidos (Nord-Est del Brasile); Michel Roy, Segretario Generale di Caritas Internationalis; P. Michael A. Perry, Ministro Generale dell’Ordine Francescano dei Frati Minori; Francesca Restifo, Franciscans International (FI), International Advocacy Director; e Jean Tonglet, ATD Fourth World, Delegate for Italy and Relations with Holy See.
“La dignità – ha detto il frate esponendo le Linee guida del Manuale presentato – non è qualcosa che si può guadagnare o si deve meritare e, quando viene negata o sminuita, questo ha gravi conseguenze. Le società che non rispettano la dignità fondamentale dei loro cittadini e di coloro che vivono nel loro territorio non solo danneggiano le persone direttamente coinvolte, specialmente i più poveri, gli emarginati e gli esclusi, ma minano anche le fondamenta stesse su cui le società stesse si edificano e da cui deriva il loro diritto ad esistere”.
Di interessi economici e di “azioni criminose” verso il Creato ha parlato mons. Bernardo Johannes Bahlmann, vescovo di Óbidos, il quale ha espresso viva preoccupazione per la situazione cui versa l’Amazzonia sempre più privata delle sue foreste e sempre più ridotta a deserto. “Si corre il rischio – ha detto il vescovo denunciando l’opera illecita di deforestazione – di rendere deserto l’Amazzonia e di un cambiamento climatico della regione. Siamo soggetti a interessi economici e azioni criminose. Purtroppo la Creazione di Dio non è presa in considerazione. Il legno è commercializzato come se fosse legale, però si calcola che più di 50% di questo legno sia esportato illegalmente per l’Europa e America del Nord”.
Il presule ha inoltre auspicato la nascita di un “Movimento verde” con l’obiettivo di fare un intenso lavoro di riforestazione nella regione dell’Amazzonia per salvaguardare il futuro della vita, umana e della terra stessa. Il Manuale è infatti una dimostrazione dell’impegno con cui queste Ong vogliano mettere in pratica dei progetti in collaborazione con la Chiesa cattolica e con le organizzazioni governative affinché si formi una “coscientizzazione dei diritti dell’uomo”.
Oltre a esporre il progetto di questa fondamentale opera di ri-educazione per ottenere un cambiamento nella propria società, mons. Bahlmann ha poi presentato il progetto di una Nave-Ospedale che sarà sviluppato dai Frati Francescani che oggi hanno più di 60 unità tra ospedali, centri di salute ed altri istituzioni in tutto il Brasile ed uno in Haiti. “Questa Nave-Ospedale – ha spiegato il vescovo – è per assistere in futuro il popolo povero e semplice nelle piccole comunità lungo i fiumi Amazonas, Trobetas, Nhamundá, Tapajós, ecc., e garantire una migliore salute per coloro che tante volte non hanno diritto e sono dimenticati. Sarà creato un grande gruppo di assistenza medica e anche con attività educative e culturali, come la coscientizzazione e formazione per superare le difficoltà sociali esistenti”.
Da parte sua Michel Roy, segretario generale di Caritas Internationalis, ha evidenziato che il Manuale è uno strumento estremamente concreto che si approccia alla lotta contro la povertà estrema in modo sistematico e con l’obiettivo di far conoscere ampiamente questa sfida globale (su scala nazionale e locale). L’urgenza primaria, ha detto, è per un cambiamento di fronte alle situazioni di ingiustizia e di esclusione. Ecco perché la carità deve essere operata con amore: “Rights without love would be very dry, not contributing to building humanity in all its dimensions. I diritti senza la carità sarebbero una cosa arida, non contruirebberi a costruire l’umanità in tutte le sue dimensioni”.
Poi, nel nome della Misericordia e del nuovo Anno Santo ha ricordato le tre “T” esposte da Papa Francesco ai movimenti sociali e al secondo incontro mondiale dei Movimenti popolari: “Terra, Techo, Trabajo. Terra, casa e lavoro, che se lette in questo contesto possono diventare uno strumento efficace affinché coloro che vivono in condizioni di estrema povertà crescano nelle loro capacità, nella fiducia reciproca, nell’analisi critica e nella coesione sociale, come ha aggiunto padre Perry nel suo intervento.
Infine, la dottoressa Francesca Restifo ha presentato la struttura del Manuale (dove a un capitolo introduttivo seguono altri tre sotto forma di vademecum del progetto) elencando i mezzi idonei ad eliminare, o comunque a ridurre in modo concreto e diretto, la povertà estrema. Innanzitutto – ha detto – è necessaria un’impostazione basata sui diritti umani, che fornisca un quadro per sradicare la povertà estrema nel lungo periodo, partendo dal riconoscimento delle persone che vivono in povertà quali titolari di diritti ed agenti stessi del proprio cambiamento.
A questa – ha proseguito Restifo – segue una partecipazione attiva e autonoma delle persone alla realizzazione di questa politiche messe in atto per i loro diritti. Sostanzialmente, questo manuale si basa su valori di uguaglianza e di pari posizione sociale, valori sui quali si basa la democrazia del collettivismo tesa a ri-equilibrare la distribuzione delle ricchezze nel mondo, ragione prima per cui oggi milioni di uomini e di donne vivono in una situazione di de-socializzazione e de-umanizzazione dei diritti fondamentali.