Lettura
Al principio del Vangelo di Matteo, ci imbattiamo subito nell’“l’albero genealogico” di Gesù o, come dice il testo originale, con «il libro della generazione di Gesù». Al contrario del testo genealogico di Luca (Lc 3,23-38), di stampo più universalistico, che risale fino ad Adamo, in quanto capostipite dell’umanità, la genealogia di Matteo mira a ricollegare Gesù ai principali depositari delle promesse messianiche: Abramo e Davide. Possiamo ipotizzare, a tal proposito, l’intenzione di dirci che Gesù è generato all’interno di una storia di salvezza in cui l’iniziativa è prerogativa di Dio.
Meditazione
Ogni volta che ci incontriamo con questo brano del Vangelo sorge spontaneo in noi l’istinto di cambiare pagina, di passare ad altro. Ci lasciamo facilmente prendere dalla superficialità, dalla pigrizia. Piuttosto che lasciare il nostro sguardo a soffermarsi su un elenco di nomi che appare arido e poco interessante, ci convinciamo che il motivo della presenza di questo brano del Vangelo sia semplicemente legato alla necessità di una garanzia circa l’esistenza storica di Gesù. Ebbene, non c’è nulla di più lontano dalle intenzioni della Chiesa che annoiarci con speculazioni che rimangano mute per la nostra vita. Essa, al contrario, sa bene come alimentare il desiderio dei suoi fedeli, per questo, proprio alle soglie del Natale ci propone questi passi evangelici. Un innamorato vuole conoscere tutto dell’oggetto del suo amato, anche quelle cose che a chiunque altro risulterebbero noiose. L’amore chiede di essere nutrito della conoscenza dell’innamorato, informato di tutto ciò che lo riguarda; allo stesso modo, il nostro legame con Cristo passa per una conoscenza di lui che chiede ogni giorno di essere alimentata. La genealogia di Gesù ci parla di un’attesa, di un desiderio di salvezza rimasto intatto lungo le generazioni, nonostante, come indicato nel testo, la presenza di uomini e donne peccatori. Il secondo Adamo è entrato nella discendenza del primo passando per la via attraverso cui devono passare gli uomini ormai segnati dal peccato per trasformare e ridonare significato a ogni esperienza umana. Il verbo “generare” ripetuto così tante volte in pochi versetti ci conferma che, contenuta in questo testo, c’è una promessa di vita da accogliere e far nostra senza soffermarci troppo sulle fragilità che ci abitano, puntando piuttosto lo sguardo su Colui che amiamo.
Preghiera
«Concedimi, Signore, di conoscere e capire se si deve prima invocarti o lodarti, prima conoscere oppure invocare. Ma come potrebbe invocarti chi non ti conosce? Per ignoranza potrebbe invocare questo per quello» (sant’Agostino, Confessioni, I,3-4).
Agire
Mi soffermo sul testo della genealogia di Gesù, leggo i nomi citati e ne scelgo uno. La sua storia che posso leggere sulla Bibbia avrà sicuramente qualcosa da dirmi.
Meditazione del giorno a cura delle Monache Agostiniane – Comunità dei Quattro Santi Coronati di Roma, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it