Lettura
Il Vangelo di oggi parla di due figli, il cui padre invia a lavorare nella sua vigna. Il secondo è subito pronto a dire di sì, ma alle parole non fa seguire i fatti. Il primo, invece, si rifiuta, ma il pentimento prende spazio nel suo cuore e torna sui suoi passi. Proprio come i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo che, così sapienti come dicono di essere, avrebbero dovuto aprire il proprio cuore e riconoscere il figlio di Dio. Egli viene invece accolto dai peccatori, da chi, come il primo figlio, dice “no” al padre, ma poi si pente e va a lavorare per il regno.
Meditazione
Questi due fratelli sembrano così lontani da noi, ognuno con le sue caratteristiche, con il suo modo di comportarsi. Eppure, se ci pensiamo bene, ognuno di noi può rispecchiarsi in loro. A volte siamo docili, tutto è facile, pronti a dire subito il nostro “sì” più vero; altre volte, quando la posta in gioco è più alta, o quando la stanchezza o lo scoraggiamento ci assalgono, diventiamo a un tratto come dei ribelli. Vogliamo decidere noi cosa fare e cosa non fare. Siamo esseri liberi, no? Nel nostro cuore inizia, allora, il combattimento tra la libertà, che pretendiamo di possedere e di gestire, e la Grazia, che ci spinge a mettere da parte il nostro “io” per obbedire alla voce di Dio. È fondamentale far venire alla luce i nostri “no”, i nostri rifiuti, le nostre fragilità e i nostri peccati. E questo, non per cadere nel vittimismo e vivere nei sensi di colpa, o di inferiorità, ma per permettere a Dio di far luce in noi. Senza la nostra volontà, Egli non può salvarci. Cerchiamo, dunque, di maturare in noi la consapevolezza che ci permette di scoprire cosa abbiamo veramente nel cuore; sarebbe già un passo avanti per essere sanati. Questo testo del Vangelo ci fa capire quanto sia reale, anche per ognuno di noi, il pericolo di partecipare, con apparente docilità, durante tutta la nostra vita, alle celebrazioni liturgiche e alle attività della Chiesa, dire dei “sì” solo superficiali, senza mai in realtà convertirci pienamente, senza mai conformare la nostra volontà a quella del Padre e diventare così finalmente come un “terzo ipotetico figlio” che dà subito la sua adesione al padre e poi fa quanto egli chiede. Gesù, ogni Natale, viene a fare proprio questo, ci viene a donare la possibilità di essere veramente cristiani.
Preghiera
Signore Gesù, all’inizio di questa giornata ti chiedo di entrare nella mia vita. Donami la grazia di saper riconoscere i miei peccati e i miei errori, illumina le tenebre che coprono il mio cuore, perché nella semplicità della mia giornata riesca, pian piano, a convertirmi e a conformare la mia volontà alla tua.
Agire
Oggi, a metà giornata e prima di dormire mi fermerò qualche minuto a parlare con il Signore, cercando di riconoscere in verità i tanti “sì” detti solo con la bocca e non con il cuore.
Meditazione del giorno a cura delle Monache Agostiniane – Comunità dei Quattro Santi Coronati di Roma, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it