Newborn child

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Donare è salute

Amare il prossimo è un’urgenza vitale

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La mia mamma da qualche mese aveva avuto l’ultima mia sorellina: Graziella. Benché nel periodo di allattamento, lasciò a casa la piccola. Non le sembravano troppi due giorni per venirmi a visitare in seminario a Brescia.  

Arrivati alla sera, stettero con me un paio d’ore. Per tornare il giorno dopo, andarono poi a pernottare nella pensione più vicina al seminario.

Al mattino seguente, alla porta del seminario si presentò solo mio padre. “E la mamma ?” – domandai meravigliato. “La sta poco ben”- fu la sua risposta sbrigativa. Stette con me tutta la mattinata e a mezzogiorno tornò al ristorante della pensione. Cercando di non tradire un po’ di apprensione per la salute della mamma, gli dissi di salutarmela.

Ma verso sera li vidi arrivare tutti e due. “Mamma, come stai?” – le chiesi prima ancora di salutarla. “Mi, benòn!” – mi rispose con un grande sorriso. Capì che mi doveva una spiegazione sulla sua assenza al mattino e specificarmi quale malattia l’avesse trattenuta all’albergo. “Soffrivo al seno per un eccesso di latte… da troppe ore ero lontana dalla piccola Graziella a cui poterlo donare”.

Quell’eccesso era destinato a Graziella – continuò mia madre. Mi è venuta in soccorso la proprietaria della pensione. Sapeva di un bambino bisognoso di latte e  me l’ha portato. Mentre poppava il mio latte, il piccolo affamato riprendeva a sorridermi e mi ridonava salute.

Appena ci lasciamo amare da Dio, non possiamo più trattenere l’eccesso del suo amore infinito. Amare il prossimo è un’urgenza vitale.

Ciao da p. Andrea

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Andrea Panont

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