Colombia: Farc e governo verso un accordo

Storica intesa raggiunta a L’Avana, si attende ora gennaio per l’ultima fase dei negoziati. Intanto a Madrid arrestato un ex guerrigliero: fece abortire oltre 500 donne

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Un nuovo passo verso la riconciliazione tra le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) e governo colombiano è stato compiuto oggi. A Cuba, presso la capitale L’Avana, sede delle trattative, hanno raggiunto un’intesa sul penultimo punto dell’agenda dello storico negoziato di pace avviato nell’autunno del 2012, quello relativo alle vittime del conflitto.

Atteso l’annuncio ufficiale, che dovrebbe arrivare ad ore. I termini dell’accordo prevedono la “giustizia di transizione” e la garanzia di “verità, riparazione e non ripetizione” nei confronti delle vittime. Una delegazione di questi ultimi è presente al tavolo dei negoziati.

Sergio Ibanez, rappresentante delle Farc, ha poi riferito di aver presentato dieci proposte per garantire una pace stabile e duratura, tra cui l’attuazione di un piano nazionale per porre fine al conflitto, trasformando il gruppo guerrigliero in un movimento politico e definendo i “territori speciali per costruire la pace”. Proposte che tuttavia il governo di Bogotà ha già respinto.

I colloqui riprenderanno a gennaio. Nei giorni scorsi, intanto, è stato arrestato in Spagna un ex combattente delle Farc, accusato di aver costretto più di 500 donne guerrigliere (almeno 50 minorenni) dell’organizzazione ribelle ad abortire. Se si fossero rifiutate, l’accusato Hector Albeidis le minacciava di farle fucilare. L’arresto è stato effettuato a Madrid dopo che le autorità colombiane avevano fatto sapere che l’uomo probabilmente si trovava nel Paese iberico.

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ZENIT Staff

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