Cardinal Mar Bechara Boutros Rai (pr al-Rahi)(C)

Catholic Church England and Wales

Egitto: conclusa visita del patriarca Raï. Accordi per il Libano

Il primate maronita ha incontrato il presidente al-Sisi che confermato l’impegno dell’Egitto a sostenere la stabilità della nazione libanese e la sua identità plurale, in vista dell’elezione di un nuovo presidente

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Si è conclusa ieri la visita di quattro giorni in Egitto del Patriarca maronita Boutros Béchara Raï, caratterizzata da un programma denso, non solo dal punto di vista pastorale. L’occasione per la visita patriarcale è stata fornita dall’inaugurazione della chiesa dedicata a San Marone, sottoposta a radicale restauro, nel distretto cairota di Heliopolis.

Durante i giorni di permanenza in Egitto, il primate della Chiesa maronita ha avuto contatti ad alto livello, incontrando tra gli altri il patriarca copto ortodosso Tawadros II, il grande imam di al Azhar, Ahmad al Tayyeb, e il presidente egiziano, Abdel Fattah al- Sisi. 

Fonti egiziane consultate dall’agenzia Fides riferiscono che anche al-Sisi nel suo incontro con Raï, ha confermato l’impegno dell’Egitto a sostenere la sicurezza e la stabilità della nazione libanese e della sua identità plurale, e ha riconosciuto la necessità di fare il possibile per raggiungere il consenso tra le forze politiche libanesi per l’elezione di un nuovo presidente.

Soprattutto, il Capo di Stato egiziano ha confermato che lui e la sua nazione si opporranno a ogni tentativo di coinvolgere il Libano nei processi destabilizzanti che da anni fanno soffrire le popolazioni di altri Paesi del Medio Oriente.

Anche la visita del Patriarca Raï in Egitto si è svolta sullo sfondo delle trattative in atto tra i blocchi politici libanesi intorno alla “soluzione di compromesso”, accreditatasi in maniera crescente nelle ultime settimane, che prefigura l’elezione a Presidente della Repubblica di Suleiman Franjieh, cristiano maronita, amico d’infanzia del Presidente siriano Bashar Assad e leader del Movimento Marada (Partito di orientamento cristiano democratico nato nel 1991, quando la brigata paramilitare Marada decise di trasformarsi in soggetto politico).

Secondo quanto viene riferito dai media libanesi, il nodo politico dell’elezione presidenziale non verrà risolto prima dell’inizio del nuovo anno, anche per le riserve presenti in partiti appartenenti ai due blocchi che si contrappongono sulla scena politica libanese, come il partito sciita Hezbollah e quello maronita delle Forze Libanesi. 

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ZENIT Staff

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