Industrial air pollution

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Un primo passo verso il superamento dell’era dei combustibili fossili

L’accordo al vertice sul clima di Parigi potrebbe rappresentare una storica svolta verso fonti di energia ‘pulite’ come il geotermico

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Alcune dichiarazioni sono state esagerate, eppure è vero che l’accordo sul clima concluso a Parigi dalla Cop21 rappresenta un superamento significativo nell’approccio al problema per seguire strade virtuose. L’intesa, per la prima volta sottoscritta all’unanimità dai 195 paesi rappresentati, sembra voler seriamente impegnarsi a limitare in maniera radicale l’utilizzo dei combustibili fossili, senza penalizzare lo sviluppo. Tutti i partecipanti sono stati concordi nel respingere manovre speculative e carbon tax, che distorcono il mercato e penalizzano i consumatori.

Inoltre i paesi avanzati, piuttosto che pensare a finanziare programmi di riduzione della popolazione, hanno finalmente deciso di stanziare un fondo di 100 miliardi di dollari, che verranno erogati per diffondere in tutto il mondo tecnologie utili a produrre energia e alimentare trasporti, riducendo fino a zero l’utilizzo dei combustibili fossili.

Indipendentemente da posizioni ideologiche differenti e da esagerazioni ‘apocalittiche’, esiste un problema che rischia di diventare sempre più allarmante: ovvero il fatto che oltre l’85% delle energia prodotta nel mondo e più del 90% dei combustibili utilizzati per i trasporti sono combustibili fossili, cioè carbone petrolio e gas. Tutte le automobili, i bus e i camion con motore termico, impianti di riscaldamento e centrali per produzione di energia termica, sono come piccoli e grandi fuochi che emettono fumi, gas di scarico e particelle incombuste pericolosi per la salute.

Le emissioni di questi gas da combustione stanno aumentando la densità atmosferica nelle parti basse, cosicché le radiazioni solari che colpiscono il pianeta vengono rallentate e intrappolate nel rimbalzo verso il cielo. Tutto ciò fa aumentare la temperatura e immettere più energia nel sistema al punto che molti fenomeni atmosferici diventano più potenti ed estremi. Considerando la grande necessità di sviluppo del pianeta, soprattutto dei paesi emergenti come Cina e India, è necessario trovare il modo di spegnere tali ‘fuochi’, riducendone le emissioni e cercando energie alternative serie che possano sostituire carbone, petrolio e gas.

L’obiettivo non è facile considerando che chi detiene il controllo di queste risorse è molto ricco e non ha molta voglia di perdere le proprie posizioni di potere. Negli ultimi 30 anni, l’accesso ed il controllo di fonti quali il petrolio è stata all’origine di guerre combattute soprattutto nella zona del Medio Oriente, dalla Libia all’Iraq. E tuttora la fonte principale di finanziamento dei gruppi terroristici passa attraverso il controllo e la vendita di petrolio.

Papa Francesco ha ben chiarito la questione nella sua enciclica Laudato Si’, spiegando che è vero che ci sono altri fattori che determinano il clima sul nostro pianeta (come il vulcanismo, le variazioni dell’orbita e dell’asse terrestre, il ciclo solare), ma su questi fenomeni la nostra capacità umana è limitata. Per questo motivo, ha scritto il Papa: “è diventato urgente e impellente lo sviluppo di politiche affinché nei prossimi anni l’emissione di biossido di carbonio e di altri gas altamente inquinanti si riduca drasticamente, ad esempio, sostituendo i combustibili fossili e sviluppando fonti di energia rinnovabile”.

E qui, infatti, c’è la possibilità di intervenire subito. Basti pensare a come si ridurrebbero le emissioni se solo si utilizzassero sistemi di trasporto con motori ibridi e elettrici. Basterebbe incentivare l’acquisto di automobili che utilizzano queste tecnologie per sostituire l’intero parco auto del mondo e ridurre le emissioni del 40-50%. 

L’altra fonte diffusa di fuochi, che sono i sistemi di riscaldamento che utilizzano fonti fossili, potrebbe essere facilmente sostituita con sistemi geotermici. Si dimentica, infatti, che la nostra Terra ha un grande fuoco interno: non è necessario pertanto accenderne altri in superficie, è sufficiente scavare a varie profondità per portare sonde che trasmettono calore. Invece di perforare le crosta terrestre per tirarne fuori il petrolio, potremmo scavare per utilizzare il calore interno della terra.

L’aeroporto Charles De Gaulle e centinaia di migliaia di nuove abitazioni nel mondo stanno già utilizzando sistemi geotermici. In Italia sono anni che si utilizzano i soffioni boraficeri per produrre energia elettrica. Insomma, le soluzioni sono a portate di mano. Il difficile sarà convincere chi attualmente detiene il possesso di carbone, petrolio e gas a ridurre i proventi ed il potere.

 

 

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Antonio Gaspari

Cascia (PG) Italia Studi universitari a Torino facoltà di Scienze Politiche. Nel 1998 Premio della Fondazione Vittoria Quarenghi con la motivazione di «Aver contribuito alla diffusione della cultura della vita». Il 16 novembre del 2006 ho ricevuto il premio internazionale “Padre Pio di Pietrelcina” per la “Indiscutibile professionalità e per la capacità discreta di fare cultura”. Il Messaggero, Il Foglio, Avvenire, Il Giornale del Popolo (Lugano), La Razon, Rai tre, Rai due, Tempi, Il Timone, Inside the Vatican, Si alla Vita, XXI Secolo Scienza e Tecnologia, Mondo e Missione, Sacerdos, Greenwatchnews. 1991 «L'imbroglio ecologico- non ci sono limiti allo sviluppo» (edizioni Vita Nuova) . 1992 «Il Buco d'ozono catastrofe o speculazione?» (edizioni Vita Nuova). 1993 «Il lato oscuro del movimento animalista» (edizioni Vita Nuova). 1998 «Los Judios, Pio XII Y la leyenda Negra» Pubblicato da Planeta in Spagna. 1999 «Nascosti in convento» (Ancora 1999). 1999 insieme a Roberto Irsuti il volume: «Troppo caldo o troppo freddo? - la favola del riscaldamento del pianeta» (21mo Secolo). 2000 “Da Malthus al razzismo verde. La vera storia del movimento per il controllo delle nascite” (21mo Secolo, Roma 2000). 2001 «Gli ebrei salvati da Pio XII» (Logos Press). 2002 ho pubblicato tre saggi nei volumi «Global Report- lo stato del pianeta tra preoccupazione etiche e miti ambientalisti» (21mo Secolo, Roma 2002). 2002 ho pubblicato un saggio nel nel Working Paper n.78 del Centro di Metodologia delle scienze sociali della LUISS (Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli di Roma) «Scienza e leggenda, l’informazione scientifica snobbata dai media». 2003 insieme a VittorFranco Pisano il volume “Da Seattle all’ecoterrorismo” (21mo Secolo, Roma 2003). 2004 ho pubblicato insieme a Riccardo Cascioli “Le Bugie degli Ambientalisti” (Edizioni Piemme). 2004 coautore con del libro “Emergenza demografia. Troppi? Pochi? O mal distribuiti?” (Rubbettino editore). 2004 coautore con altri del libro “Biotecnologie, i vantaggi per la salute e per l’ambiente” ((21mo Secolo, Roma 2004). 2006 insieme a Riccardo Cascioli “Le Bugie degli Ambientalisti 2” (Edizioni Piemme). 2008 insieme a Riccardo Cascioli il libro “Che tempo farà… Falsi allarmismi e menzogne sul clima (Piemme). 2008, è stata pubblicata l’edizione giapponese de “Le bugie degli ambientalisti” edizioni Yosensha. 2009. insieme a Riccardo Cascioli “I padroni del Pianeta – le bugie degli ambientalisti su incremento demografico, sviluppo globale e risorse disponibili” (Piemme). 2010 insieme a Riccardo Cascioli, è stato pubblicato il volume “2012. Catastrofismo e fine dei tempi” (Piemme). 2011 Questo volume è stato pubblicato anche in Polonia con l’imprimatur della Curia Metropolitana di Cracovia per le e3dizioni WYDAWNICTTWO SW. Stanislawa BM.

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