Light of candles into a church

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Ricerca di senso e dimensione di fede come matrici della parola poetica

Nell’opera in versi di Bice Previtera, una tavolozza variegata di momenti evocativi che condensano il vissuto dell’autrice

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Fra i libri di poesia giunti in redazione, vogliamo oggi presentare una pubblicazione della storica casa editrice Armando Curcio, da quasi un secolo presente sulla scena culturale italiana. Il libro s’intitola In filigrana ed è dovuto alla penna di Bice Previtera, autrice che ha conquistato una sua precipua collocazione nel panorama poetico, grazie anche all’attenta opera di “affiancamento critico” esercitata dal poeta e saggista Manuel Cohen.

Bice Previtera è nata nel 1964 a Messina, dove ha seguito gli studi classici per poi laurearsi in Medicina e Chirurgia. Negli anni successivi ha completato la sua formazione attraverso numerosi viaggi all’estero e si è quindi trasferita ad Ancona, dove esercita la professione medica. Nel 2012 ha pubblicato il suo primo volume, Inventario delle attese (Curcio Ed.), presentato ai Musei Capitolini di Roma a cura della giornalista Paola Zanoni. L’antologia intitolata In filigrana, di recentissima pubblicazione, è la sua seconda opera poetica.

“La quasi totalità delle poetesse (uso coscientemente il femminile) canta la fine e il rimpianto di un amore”, affermava Maria Luisa Spaziani. Un assunto che crediamo possa valere anche per l’opera della Previtera, dove la presenza “in filigrana” del sentimento amoroso si esprime attraverso una tavolozza variegata di momenti evocativi che condensano il vissuto dell’autrice.

 

Ogni giorno è un frammento

 

Ogni giorno è un frammento

di noi stessi, un’ombra

che sembra attendere il ritorno

dell’insieme, un filo che porta

in cerca della vita, la vita

vera, che lascia l’intima

essenza ancor più esposta.

Costa caro.

Lento il dolore scende sopra

il viaggio, sull’orlo del crinale,

senza vantaggio alcuno,

solo colore scuro

sulla linea di confine.

Un giorno come un altro.

Niente è dovuto.

Sgombra la mente

nel vuoto più assoluto

con la coscienza

di quanto differente

sia la forma

dell’esistere reale.

 

***

 

“Leggere le nuove pagine di Bice Previtera – scrive Manuel Cohen nella prefazione al volume – è avventurarsi in un romanzo in versi, in una storia che si dipana in mille rivoli, che imbocca più sentieri. Ma una storia che sempre parte e ritorna a un nucleo germinale o a un centro emozionale: la vita, la vita in sé”.

 

Nello spazio dell’anima

 

Nello spazio dell’anima

il senso dimora,

con la pioggia che intensa

cade sulla notte fredda.

Tutto nell’ora precipita

e senza conforto di pianto

perduta vaga la vita.

 

***

 

“Senza cautele e privata di una rete protettiva, attraverso una scrittura di marca squisitamente esistenziale e lirica – scrive ancora Manuel Cohen –, i versi sembrano imboccare i sentieri di un abisso senza riparo, i luoghi di un dolore privato, di donna, di sposa, di madre, esposta alle fitte immedicabili della vita”. Una poesia che è frutto di dolore e di esperienza, dunque, ma che apre squarci prospettici ed improvvise illuminazioni, dove s’insinua la ricerca di senso e la dimensione di fede.

 

Negli attimi scanditi del ritorno

 

Sovvengono sbiaditi

i ricordi alla memoria

negli attimi scanditi del ritorno.

L’anima raccolta anela quiete

a difendere se stessa

– dai continui attacchi in un giorno qualunque –

di una storia infinita senza pace.

La vita non è gioco.

Non scordi l’ennesima volta

in cui tenace volevi salvare

la famiglia unita.

Scorre il tempo

sulle lacrime che scendono copiose

a irrigare il dolore, la perpetua

sofferenza che solo la Messa

un poco cela nella sete.

Hai perso la partita a scacchi.

 

***

 

L’espressione poetica della Previtera – sottolinea il prefatore – si attiene costantemente a due polarità: da un lato, “l’affondo nell’autoanalisi, intendendo la scrittura in versi come l’espressione più idonea e connaturata a dire l’interiorità”, dall’altro “la compresenza con la scrittura altrui e con l’alterità del mondo”. Troviamo infatti, nel corso della ponderosa antologia (quasi 400 pagine), frequenti citazioni di miti letterari che costituiscono, in tutta evidenza, il retroterra culturale dell’autrice e le fonti della sua ispirazione: Apollinaire, Eliot, Ungaretti, Luzi, Caproni. Nella poetica di Bice Previtera convergono l’esercizio della scrittura come dimensione privatissima e lirica, e la riflessione consapevole sulle ragioni e il senso del suo agire poetico.

 

Sul foglio le parole

 

Stabile e duratura la tua cifra

seguono sul foglio le parole

a volte in riga, ben ordinate,

altre accavallate con interna rima,

ancora urlate come mai avean osato

prima, rimaste finora inespresse

o solo intraviste, finalmente

soffiate nel vento e incise

nella roccia dell’anima.

Docile traduce la penna il senso

che il cuore vuole far capire,

come chi conduce il cieco dalla nascita

spiega quel che gli occhi incontrano

raccontando riescono meglio

a vedere le stesse cose,

sveglio nuovamente

per vivere la vita.

 

***

 

Concludiamo queste brevi note sull’opera in versi di Bice Previtera con uno dei testi più esemplificativi della sua delicata e sensibile natura di poeta. Ancora una riflessione sull’imperfetto artigianato della poesia, dedicata stavolta a un grande della musica, con il commento iconografico di Pino De Notariis, un artista dell’arte visiva. Un omaggio al valore universale dell’arte che, con diverse polarità ed espressioni, emerge “dal magma indistinto di sentimenti, forze e conoscenza” che connota la nostra esperienza esistenziale.

 

Dedicata a Chopin

 

Come un pezzo di ghiaccio

su un fiume di lava bollente

naviga la poesia

sullo sciogliersi di se stessa.

Non drammaturgia teatrale,

stampi ordinati sul banco di lavoro,

da riempire con l’argilla

di temi, timbri, ritmi e armonie

più o meno originali

da mettere a cuocere

nel forno dello stile.

Altamente imperfetto l’artigiano

salta i passaggi più lunghi e fastidiosi

e i pezzi di ghiaccio come stampi infila

dentro la fornace

perché il calore li sciolga lentamente.

Dal magma indistinto

di sentimenti, forze e conoscenza

emerge l’espressione

fluida, incandescente.

 

***

 

I poeti interessati a pubblicare le loro opere nella rubrica di poesia di ZENIT, possono inviare i testi all’indirizzo email: poesia@zenit.org

I testi dovranno essere accompagnati dai dati personali dell’autore (nome, cognome, data di nascita, città di residenza) e da una breve nota biografica.

Le opere da pubblicare saranno scelte a cura della Redazione, privilegiando la qualità espressiva e la coerenza con la linea editoriale della testata.

Inviando le loro opere alla Redazione di Zenit, gli autori acconsentono implicitamente alla pubblicazione sulla testata senza nulla a pretendere a titolo di diritto d’autore.

Qualora i componimenti poetici fossero troppo lunghi per l’integrale pubblicazione, ZENIT si riserva di pubblicarne un estratto.

 

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Massimo Nardi

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