39° Conferenza Nazionale Animatori Rinnovamento nello Spirito Santo

ZENIT - LM

Miracoli e conversioni: il popolo di RnS commosso dalle testimonianze

Alla 39° Conferenza Nazionale degli Animatori, intervengono un ex camorrista e una donna sopravvissuta dopo quattro giorni e quattro notti tra i boschi della Sila

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Storie di guarigione spirituale, veri e propri miracoli. La seconda giornata della 39° Conferenza Nazionale degli Animatori del Rinnovamento nello Spirito Santo ha dato spazio anche alle testimonianze dei membri.

Come Angelo, 36enne originario di Casal di Principe, orfano dall’età di 7 anni, quando entrambi i genitori e due sorelle rimangono uccisi in un attentato per una faida tra clan camorristici.

Cresciuto in parte dalla nonna, in parte da istituti per minori, Angelo ha meditato per anni la vendetta contro gli assassini dei suoi familiari. Dopo due tentativi di omicidio contro i responsabili della strage, falliti in modo provvidenziale, all’età di 21 anni, Angelo viene arrestato per associazione a delinquere: “Ero infatti diventato un boss, avevo preso il posto di mio padre”, ha raccontato agli oltre 5000 del Palacongressi di Rimini.

Condannato a 28 anni di reclusione, Angelo si è poi vista ridotta la pena a 15 anni, per buona condotta.

Detenuto nel carcere di massima sicurezza di Melfi, due anni fa, Angelo ha avuto l’opportunità di seguire il Seminario di vita nuova promosso dal Rinnovamento nello Spirito Santo. In quella circostanza, gli viene mostrata la foto della figlia disabile di un volontario.

“In quel momento sentii il cuore vivo per la compassione, quel cuore indurito e diventato ‘pietra’ in tutti questi anni, cominciava finalmente a battere d’amore, così per la prima volta cominciai a pregare per la guarigione di questa bambina”, ha raccontato.

Dopo aver incontrato la piccola disabile e la sua famiglia, Angelo sente crescere in sé, il desiderio di lode e ringraziamento a Dio. “Pur trovandomi in carcere, sperimentavo giorno dopo giorno la libertà del cuore”, ha detto.

L’8 giugno 2014, Angelo ho ricevuto la preghiera di effusione, dove ha sperimentato la “forza dello Spirito Santo che rinnovava tutta la mia vita e l’abbraccio di Gesù che guariva tutte le ferite dell’odio del mio cuore”.

Nel frattempo, Angelo è uscito dal carcere ed è rimasto a Melfi, dove ha trovato un lavoro ed è stato ‘adottato’ dalla sua nuova famiglia dei fratelli del gruppo locale del Rinnovamento.

Brunella, coordinatrice del gruppo del Rinnovamento di Cosenza, che frequenta dall’età di 15 anni, ha conosciuto la disavventura di smarrirsi tra i boschi della Sila. La brutta esperienza le è capitata lo scorso 3 ottobre, durante una raccolta di funghi assieme al cognato diacono.

Perso l’orientamento, Brunella è rimasta isolata nel bosco per quattro giorni e quattro notti, senza né mangiare, né bere, in balia del freddo notturno, dei lupi e dei cinghiali.

“Come spesso succede a tutti noi – ha raccontato – quando nelle diverse situazioni della vita ci perdiamo, invece di fermarmi e chiedere aiuto a Dio ho voluto seguire la mia razionalità che mi ha portato ancora di più fuori strada in un posto dal quale non sono riuscita più a tornare indietro”.

Perse le tracce di Brunella, il cognato ha dato l’allarme, mobilitando vigili del fuoco, carabinieri, finanzieri, corpo forestale, protezione civile, soccorso alpino e volontari,  supportati da elicotteri e cani molecolari.

Nel frattempo, i fratelli del Rinnovamento vegliavano e pregavano assieme alle parrocchie, alle scuole, ai conventi e all’arcivescovo per il ritrovamento della donna. Tutti nell’angoscia ma tutti sicuri che il Signore avrebbe esaudito le loro preghiere.

Brunella è stata ritrovava la mattina del 7 ottobre, quando ormai i soccorritori la davano per morta: con loro grande sorpresa, la donna era in buone condizioni sia fisiche che psicologiche.

“Le sole parole che trovo per descrivere ciò che è successo – ha dichiarato – sono quelle del Salmo 121: ‘Alzo gli occhi verso i monti, da dove mi verrà l’aiuto? Il mio aiuto viene dal Signore’: veramente il Signore ha custodito la mia vita, è stato per me ombra di giorno e luce di notte, mi ha protetto da ogni male”.

In questa esperienza, ha aggiunto Brunella, “Dio ha permesso tanta sofferenza per mostrare a tutti la sua potenza e la forza della preghiera. Solo quando siamo ‘un cuor solo e un’anima sola’ diventiamo veri testimoni del Vangelo”, ha poi concluso. [L.M.]

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ZENIT Staff

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