“Dove le famiglie sono sostenute si realizzano le condizioni per una più equilibrata crescita dell’intera società, il sostegno alle famiglie genera fiducia”: questo il cuore del messaggio che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha fatto arrivare alla quarta edizione del Festival della Famiglia.
“La prima comunità educante è la famiglia – sono state le parole del Presidente della Provincia, Ugo Rossi –, bisogna tenere vivo questo ruolo ed è forse questa l’emergenza maggiore per le famiglie di oggi: occuparsi delle comunità educanti significa aiutare le famiglie a costruire nei nostri ragazzi quel senso di responsabilità individuale indispensabile per affrontare le difficoltà della vita”.
Il Festival, anticipato nel corso della settimana da una serie di appuntamenti, si è aperto sabato scorso a Riva del Garda con gli interventi del Presidente della Provincia Ugo Rossi, affiancato dal Sottosegretario alle politiche familiari del Governo italiano Franca Biondelli, dall’Arcivescovo di Trento monsignor Luigi Bressan, dall’Assessore del Comune di Riva del Garda Lucia Gatti e dal Vicesindaco di Rovereto Cristina Azzolini.
Prima di iniziare i lavori, la proiezione del video dal titolo Become realizzato dagli studenti della 3 F dell’Istituto d’arte Vittoria con il contestuale scoprimento di un murales che rappresenta una rivisitazione della danza di Matisse, un girotondo come “risposta alla violenza e alle barbarie per tutte le comunità della terra”.
Nel corso della cerimonia di apertura anche la consegna di un libro e della targa del Family in Trentino da parte del Governatore Rossi al Sottosegretario Biondelli. Il Festival è proseguito quindi con la sessione dedicata al tema scelto, “Comunità educante: una sfida per il nostro futuro”.
“Il Festival è un appuntamento ricorrente – ha esordito il governatore del Trentino Ugo Rossi – è un’occasione di riflessione, di approfondimento e di rilancio del tema delle politiche familiari, argomento che troppo spesso trova spazio nei dibattiti salvo poi rimanere indietro sul fronte delle decisioni, quando invece la famiglia ha a che fare con lo sviluppo della società e del Paese”.
Sul tema scelto per questa quarta edizione, ovvero Comunità educanti per il benessere sociale e la competitività dei territori: “Si tratta di un argomento stimolante e, per certi versi contrapposto – ha proseguito Rossi -. Se la competitività evoca una corsa, un concetto di profitto stesso, in questa tensione a fare sempre meglio, ci deve però essere una grande attenzione a tutti coloro che in questa gara non riescono neanche a partire, e qui appunto il tema del benessere sociale. Non è facile conciliare questi due aspetti, ma noi siamo convinti che sia possibile. Si può, infatti, conciliare un’attenzione costante ad essere bravi con un’attenzione costante a chi ci sta a fianco: per fare questo serve appunto una comunità educante. In Trentino, da questo punto di vista, abbiamo una grande fortuna, che non è solo basata sulle scelte politiche: qui viviamo in una società civile che ha ancora una grande senso di comunità, noi dobbiamo migliorare la mission”.
Sulle tante azioni portate avanti dall’amministrazione provinciale per sostenere le politiche familiari, il governatore Rossi ha ricordato: “Abbiamo approvato una legge, con il consenso trasversale del Consiglio provinciale, che non ha voluto definire confini, quanto piuttosto occuparsi della famiglia per quello che è oggi, con il massimo rispetto per la sensibilità di ciascuno”, evidenziando quindi il ruolo fondamentale dell’Agenzia per la Famiglia e le tante azioni sul territorio: dallo sportello famiglia agli investimenti sul telelavoro, dall’Audit con la certificazione delle aziende che portano avanti politiche di conciliazione, al sostegno alle famiglie numerose. Senza dimenticare la costante collaborazione con gli altri soggetti che si occupano di famiglia e l’apertura al contesto nazionale, di cui la collaborazione con il Governo italiano è il frutto.
È stato infine con un messaggio rivolto ai giovani che il presidente Rossi ha concluso: “Se noi amministratori siamo i consiglieri della società, abbiamo degli azionisti e questi siete voi ragazzi che siete venuti oggi a trovarci. Aiutateci a non avere paura del futuro e a dimostrare che potete essere protagonisti nella società e nella vita civile, cogliete lo spunto che ci ha dato Papa Francesco di ‘non vivacchiare’, nel quale c’è un senso di responsabilità personale fortissima”.
Quindi l’assessore di Riva del Garda, Gatti, ha spiegato che: “La famiglia è il luogo dove si costituiscono i fattori di protezione, ovvero quei fattori che consentono all’individuo di affrontare la vita”, mentre il vicesindaco di Rovereto ha spiegato che bisogna rendersi conto che: “La scommessa educativa è quella ci potrà far vivere con speranza il futuro”.
“La famiglia è il primo luogo di educazione perché lì inizia l’addestramento alla vita”, ha commentato a sua volta monsignor Bressan, ricordando poi “la cura educativa che la chiesa di Trento svolge verso i giovani”.
Infine il sottosegretario Biondelli ha affrontato il tema della società educante, evidenziando il ruolo che “i canali informativi hanno sulla formazione dei nostri ragazzi, a volte positivo a volte negativo”, fra questi ad esempio vi sono i videogiochi “spesso portatori di messaggi, sui quali ci dovrebbe essere una normativa più puntuale che questo paese ancora non ha”.
Il sottosegretario ha concluso ricordando che è necessario “sostenere la genitorialità” e sottolineando che, sul fronte delle politiche per la famiglia “Il Trentino Alto Adige è un faro”.
In chiusura dei saluti iniziali, le parole fatte arrivare dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, presidente della Repubblica “La famiglia è una risorsa della società che promuove le realizzazioni dei singoli e spesso supplisce alle carenze di servizi. In molti settori è la famiglia a svolgere il prezioso ruolo di raccordo tra il singolo e la comunità di riferimento. In questi anni è toccato alle famiglie attutire gli effetti della crisi economica esprimendo un importante potenziale di solidarietà, ma esse non devono trovarsi sole a fronteggiare le difficoltà imposte dai tempi, e poter contare, invece, su una rete di sostegno, istituzionale e sociale. Investire sulle politiche familiari significa investire sul futuro, sui giovani, sulle donne e su una loro maggiore partecipazione al mercato del lavoro”.
“Dove le famiglie sono sostenute si realizzano le condizioni per una più equilibrata crescita dell’intera società, anche con un andamento positivo del tasso di natalità, a conferma della centralità che una politica per la famiglia riveste per il Paese. Il sostegno alle famiglie genera fiducia. La scelta, in questa edizione, del tema dell’istruzione come fattore di benessere sociale è da condividere e apprezzare. La povertà educativa e culturale rappresenta un rischio che deve essere prevenuto per i danni che arreca alla società oltre che ai singoli. Una riflessione sul tema, e sul ruolo che la famiglia può svolgere in questo ambito, può essere utile ad indirizzare le scelte future”, ha poi concluso Mattarella.