Arrivato alla sua 39° Conferenza Nazionale degli Animatori, in corso al Palacongressi di Rimini, il Rinnovamento nello Spirito Santo è definitivamente lanciato verso le “periferie esistenziali”.
Raccolta l’esortazione di papa Francesco, gli animatori non vogliono ripiegarsi su una sorta di antievangelico anacronistico “ritorno al cenacolo dal carattere “intimistico”, “deresponsabilizzante”, “consolatorio” e “alienante”.
Con queste parole, Mario Landi, coordinatore nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo, ha introdotto oggi pomeriggio la sua relazione di apertura, sul tema “Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto” (cfr Gv 14,26). Una visione pastorale per un servizio comunitario carismatico, seguita ai primi canti e alla preghiera comunitaria carismatica.
Non legandosi ad alcun “carisma personale”, né tantomeno presentandosi come “iniziativa umana”, il Rinnovamento nello Spirito si conferma “corrente di grazia”, espressione di una Chiesa che “esiste per evangelizzare”.
La “preghiera carismatica comunitaria” è lo strumento essenziale perché la pastoralità del movimento non diventi “autoritarismo”, e l’accompagnamento non diventi “dirigismo”.
A venire in sostegno dell’autentica preghiera carismatica, c’è il magistero dei pontefici. Nella Novo Millennio Ineunte, San Giovanni Paolo II definiva le comunità carismatiche “autentiche scuole di preghiera”, dove l’incontro con Cristo non si esprime soltanto “in implorazione di aiuto, ma anche in rendimento di grazie, lode, adorazione, contemplazione, ascolto, ardore di affetti, fino ad un vero ‘invaghimento’ del cuore”, per aprire “all’amore dei fratelli” e alla costruzione della “storia secondo il disegno di Dio”.
Da parte sua papa Francesco, nella Evangelii Gaudium, rigetta l’inganno di un possibile “consumismo spirituale” che minaccia ogni sana “sete di Dio”.
La preghiera, dunque, è nella “Parola di Dio” che “fonda, interpella, convoca, raduna i fratelli”; è nell’incontro con Gesù “per ascoltare quello che ha dirci, per farci evangelizzare dalla sua Parola”.
“È Comunitaria – ha spiegato Landi – perché non soltanto si prega insieme, ma perché con questo modo di pregare la ‘Comunità’ è frutto naturale della Pentecoste che in esso si realizza”.
Al tempo stesso, la preghiera è “Carismatica nel senso che la preghiera è fatta per invocare lo Spirito, per pregare nello Spirito e per accogliere profeticamente lo Spirito che con i suoi doni e i suoi carismi ci invia ad evangelizzare e ci rende misteriosamente e fecondamente missionari”, ha poi concluso il coordinatore nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo.