Non è il caso di farsi ingannare dal titolo Bisbetica. Lo spettacolo in cartellone al Teatro Quirino di Roma, con la splendida Nancy Brilli come protagonista, non segue il classico impianto in versi della commedia shakespeariana, ma ha, piuttosto, lo stile del musical.
Il sottotitolo: La bisbetica domata messa alla prova chiarisce la libera ispirazione alla pièce, rimarcandone l’ironia e il distacco dall’originale. Non a caso, la traduzione e la drammaturgia sono opera della scrittrice e sceneggiatrice, Stefania Bertola, penna sarcastica e verve comica, come si evince dallo stile goliardico degli script, per la regia di Cristina Pezzoli, già nota per il suo sperimentalismo accattivante.
Perno della pièce e mattatrice della serata è senza dubbio Nancy Brilli, nel duplice ruolo di regista supplente e della bisbetica Caterina. Due ruoli, per via del gioco metateatrale, voluto dalla regista Cristina Pezzolli, che sostituisce al prologo originale di Sly, il racconto della messinscena della pièce: un’opera dentro l’opera, concepita per strizzare l’occhio al pubblico più giovane, alleggerendone le parti in versi. O almeno questo è quanto si era prefissata la regista.
Ne consegue, invece, un primo tempo accattivante e comico e un secondo tempo, appesantito dai continui “in and out”, i fuori e dentro la scena, che alla lunga, più che contribuire a tenere alto il ritmo, fanno distrarre. Avrebbe, perciò, giovato ridurre la durata del secondo tempo e attenersi a un unico atto, come annunciato nella presentazione.
Numerose, nella storia, le trasposizioni teatrali e cinematografiche della Bisbetica Domata. Memorabile fu l’allestimento al Teatro Argentina nel 1936 con Laura Adani, nei panni di Caterina e la direzione di Giorgio Strehler nel ‘48 al Piccolo di Milano con Gianni Santuccio e Lilla Brignone. A Roma, invece, nel 50’ al Teatro dell’Università, con le star del cinema: Carla Bizzarri e Arnoldo Foà. Mentre, sul grande schermo è Zeffirelli a farne un successo planetario nel ’56 con la bellissima coppia Richard Burton ed Elizabeth Taylor. Rappresentazioni teatrali più recenti, quella con Anna Galiena come protagonista nel 2002 per il Teatro di Verona e la contemporanea versione originale Dance, per la drammaturgia di Duccio Camerini e Chiara Noschese. Contrariamente a questa, la versione originale di Antonio Latella, del 2005, si incentra sul sogno di Sly, il prologo che qui viene tagliato.
Il risultato è, comunque, uno spettacolo godibile, leggero e dal carattere “televisivo”. Una bisbetica “indomita”, che sceglie consapevolmente di adeguarsi al suo sposo Petruccio, per una scelta d’amore e non per imposizione, in un’ottica contemporanea, nel rispetto della donna di oggi.
Uno spettacolo per tutti ma sicuramente più adatto a un pubblico giovane, per il linguaggio colloquiale, per i siparietti musicali rap e per lo stile recitativo. È la Brilli, qui, a valere il prezzo del biglietto.
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Al teatro Quirino fino al 20 dicembre
Bisbetica. La bisbetica domata di William Shakespeare messa alla prova
Traduzione e drammaturgia: Stefania Bertola
Regia: Cristina Pezzola
Con Nancy Brilli, Matteo Cremon Federico Pacifici Gianluigi Igi Meggiorin Gennaro Di Biase Anna Vinci Dario Merlini
Scene: Giacomo Andrigo
Costumi: Nicoletta Ercole
Musiche: Alessandro Nidi
Luci: Massimo Consoli
Rita Ricci
Nancy Brilli: una “bisbetica” messa alla prova
Fino al 20 dicembre al Teatro Quirino una rivisitazione in chiave musicale del classico shakespeariano