Lettura
Il brano delle due case, costruite l’una sulla roccia e l’altra sulla sabbia, si trova a conclusione del discorso della montagna che, dopo il lungo insegnamento sul Regno dei cieli, individua i veri discepoli in coloro che costruiscono la propria vita sulla roccia che è Cristo. Siamo all’inizio dell’Avvento e con questo testo la liturgia ci pone un interrogativo fondamentale: qual è il fondamento della nostra vita? Fermiamoci un attimo, per verificare la nostra adesione al Signore nella concretezza della vita, perché è lì che manifestiamo la verità di quanto diciamo di credere.
Meditazione
Tutti conosciamo la storia dei tre porcellini che mettono su casa con tanta lena ed entusiasmo, e tutti sappiamo come va a finire: solo la casa di mattoni, più faticosa da costruire, ma l’unica solida, sopravvive all’arrivo del lupo. Come i tre fratelli, tutti noi, quando le cose vanno bene, siamo convinti che la nostra vita sia solida, bella, sensata, e come due dei tre, siamo tentati dalla pigrizia, che ci fa ritenere sufficiente ciò che, nel momento della prova, non si rivela tale. Cade la pioggia, soffiano i venti e la tempesta mette alla prova la bontà di quanto stiamo costruendo. Su cosa, o meglio, su chi stiamo fondando la nostra vita? Sulla roccia, che è Cristo, o sulla sabbia del nostro io? Forse la prova, quando arriva, può sembrare una maledizione, ma è proprio essa a rendere la vita interessante, mentre ci aiuta a crescere. La gioia del porcellino saggio davanti al lupo sconfitto è quella di ogni uomo che esce dalla prova consapevole della presenza del Signore nella sua vita, permettendogli di aggiungere un altro piano alla sua casa, facendo un ulteriore passo nella relazione con Lui. Lì c’è la sola stabilità, la garanzia, la pace, in un mondo dove, invece, tutto è vago, incerto, proprio come la sabbia. La “sconfitta”, così, lungi dall’essere motivo di disperazione, è occasione per fermarsi e farsi domande. Perché la mia vita vacilla? Come la sto costruendo? Sto usando tutta l’attrezzatura che il Signore mi ha donato? Perché a tutti Egli dà i mezzi necessari per “fare” con saggezza la nostra storia con Lui, purché ci sia la libera decisione di appoggiarsi a Lui, come dice Gesù all’inizio del brano: passare dalle semplici parole (“Signore, Signore”) a una concretezza di vita realmente fondata sulla sua Parola.
Preghiera
«Angusta è la casa della mia anima perché tu possa entrarvi: allargala dunque; è in rovina: restaurala; alcune cose contiene, che possono offendere la tua vista, lo ammetto e ne sono consapevole: ma chi potrà purificarla, a chi griderò, se non a te?» (sant’Agostino, Confessioni, I, 5, 6).
Agire
Individuerò un mio atteggiamento o modo di fare che mi allontana dalla volontà di Dio, impedendomi di appoggiarmi a Lui e, in questa settimana, proverò a correggerlo.
Meditazione del giorno a cura delle Monache Agostiniane – Comunità dei Quattro Santi Coronati di Roma, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it