Sabino m’ha raccontato ciò che gli è accaduto con sua moglie che, del resto, ama perdutamente.
“Mi sono talmente arrabbiato con lei – mi dice – che, anche senza trascendere, per vari giorni mi sono contenuto nei suoi confronti con il linguaggio della “gentilezza”. Mi sono accorto che emerge solo il “gelo” quando tra marito e moglie c’è pura “gentilezza”, anzi si consuma un rapporto diabolicamente offensivo.
Per giustificare questo mio atteggiamento, del resto faticoso anche per me, studiavo e controllavo le sue reazioni:… “paroline dolci”, “risottini ai funghi” di cui mi sa ghiotto; di notizie piccole o grandi che potevano farmi solo piacere…Con una fatica immensa rispondevo solo per “ gentilezza”. Ho finito per sentirmi “amato per dispetto”; per giudicarmi un verme, arrabbiato, alla fine, con me stesso e con Dio.
Facevo di tutto per immagazzinare argomenti a giustificazione del mio pensare: “Tutti mi sono contro”…
Invece ero attorniato da una specie di congiura: tutto e tutti, in mille modi, con il loro comportamento normale mi subissavano di…amore vero. Era il sorriso furtivo di un bambino nella carrozzina della mamma; era la mamma stessa che, fermando la carrozzine davanti a me, invitava il piccolo a salutare il “signore”. Erano i complimenti fatti a me per “una moglie splendida”.
Mi infastidivano perfino i fiori dell’asfalto che in questo periodo vedevo più numerosi. Perfino le indifferenti erbacce ora mi regalavano un po’ di verde sulla morte dell’asfalto; perfino la insignificante parietaria era fiorita, con le margheritine bianche e gialle, prima ignorate, ora così evidenti, sgargianti ai limiti del marciapiede…
Posso dirti che mai ho notato amore attorno a me, significato in mille forme, come da quando volevo rifiutarlo…
Andrea, non possiamo non sentirci amati; lui ha seminato amore a dispetto del tuo non volerlo. Perfino all’inferno continuerà a significarti amore. Forse è il caso di “lasciarci amare” per non trasformare la vita in “dispetto eterno”.
Ciao da p. Andrea
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