Sono dieci i giovani, provenienti da quattro seminari romani, che sabato 31 ottobre alle 16.30, nella basilica di San Giovanni in Laterano, riceveranno l’ordinazione diaconale dal cardinale vicario Agostino Vallini. Andrea Calamita, Simone Galletti, Eugenio Giornoe Huang Giuseppe Kongru, di nazionalità cinese, provengono dal Pontificio Seminario Romano Maggiore; Lopito Lituanas, nato nelle Filippine, Luigi Pozzi, Mattia Seu e Andrea Lamonaca si sono formati nel collegio missionario diocesano Redemptoris Mater; Giuseppe Castelli arriva dall’Almo Collegio Capranica; mentre Alberto Tripodi proviene dal Seminario della Madonna del Divino Amore.
“L’ordinazione diaconale – spiega don Concetto Occhipinti, rettore del Pontificio Seminario Romano Maggiore – è un momento di consacrazione fondamentale per questi ragazzi, perché è l’istante di quel “per sempre” tanto atteso da questi anni di formazione per il quale si sono preparati, ed esprime tutta la grazia di poter vivere la comunione di vita e di amore con il Signore Gesù scelto come il tutto della loro vita”.
E grande è la gioia per questi seminaristi. “Tutti questi ragazzi – spiega il vice rettore del Maggiore don Daniele Salera – vengono da realtà differenti tra di loro, ma con l’esperienza comune di aver avuto persone che hanno guidato il loro cammino, che li hanno aiutati a capire la forza della chiamata”. Tra i più giovani c’è Andrea Calamita, di 24 anni, che arriva dalla parrocchia romana di San Giustino. “Andrea – racconta don Daniele – è stato guidato dalla sua comunità parrocchiale a capire fin dall’adolescenza la sua vocazione. Questo dimostra l’importanza di una buona pastorale vocazionale che, fatta bene nelle parrocchie, porta frutti”.
Venerdì sera, 30 ottobre, alle 21, nella cappella del Seminario Maggiore, è in programma una veglia di preghiera per i futuri diaconi presieduta da monsignor Angelo De Donatis, nuovo vescovo ausiliare eletto della diocesi di Roma. “Questo momento – continua il vice rettore – viene preparato dai ragazzi della classe successiva a quella degli ordinandi. Durante la veglia saranno spiegati i segni che saranno compiuti il giorno dopo e nello stesso tempo pregheremo tutti insieme per questi giovani”.
Nelle comunità, sottolinea don Occhipinti, si vivono le giornate in preparazione all’ordinazione «con una grande gioia, perché si percepisce concretamente l’opera che il Signore ha compiuto in ognuno di questi giovani, e quanto tutto sia grazia nella vita di un cristiano, sia se decide di seguire la vocazione sacerdotale sia quella del laicato attraverso il sacramento del matrimonio o di consacrazione a servizio dei fratelli».