18th National Congress of the Communist Party of China

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Cina: addio alla 'politica del figlio unico'. Coppie potranno avere due bambini

Riforma già annunciata già nel 2013. Legge adottata nel ’79 per controllare crescita demografica; negli anni ha provocato un incredibile aumento di aborti forzati anche in stati avanzati di gravidanza

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Svolta storica in Cina dove si è finalmente posta la parola fine alla politica del figlio unico, adottata 36 anni fa per tenere sotto controllo la crescita demografica del paese che, insieme all’India, è uno dei più popolosi del mondo. La decisione – riferisce l’agenzia Nuova Cina –  è stata presa dalle autorità dell’ex Celeste Impero nel quinto Plenum del Comitato Centrale del Partito Comunista. 

Le coppie cinesi potranno quindi avere due bambini. Tuttavia esistono delle eccezioni come per le minoranze etniche o le coppie ‘rurali’ il cui primo figlio è una bambina.
La misura era stata adottata nel 1979, pochi anni dopo la morte di Mao Tse-tung da Deng Xiao Ping quale metodo di controllo demografico. La punizione per chi viola la legge sul figlio unico è costituita da multe il cui ammontare viene stabilito provincia per provincia; spesso si tratta di decine di migliaia di yuan, una cifra decisamente fuori dgli standard cinesi. 

Contestatissima negli anni, tale norma disumana aveva creato una serie di squilibri e ad abusi come gli aborti forzati imposti anche a donne in stato avanzato di gravidanza, come denunciano i gruppi umanitari. Negli ultimi anni si era dimostrata inadeguata alla nuova fase di sviluppo sociale ed economica del gigante asiatico. Esperti avevano segnalato inoltre un rallentamento della crescita della popolazione più rapida del previsto, mentre l’invecchiamento della società procedeva a un ritmo accelerato. 

Già nel 2013, nel corso del terzo Plenum del Partito Comunista, si era pensato pertanto di abolirla. Due anni fa, inoltre, era stata annunciata una riforma che prevedeva in casi eccezionali la possibilità di avere un secondo figlio.

 

 
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ZENIT Staff

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