Fr. Jacques Mourad

ACN

Siria: gratitudine di Dei Mar Musa per la liberazione di padre Murad

Le reazioni di padre Youssef, membro della comunità monastica del sacerdote appena liberato

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Grati al Signore e riconoscenti nei confronti di tutti coloro che hanno espresso “solidarietà e vicinanza”. La Comunità monastica di Deir Mar Musa, per bocca di padre Jihad Youssef, racconta così all’agenzia Fides le emozioni a seguito della liberazione del sacerdote siriano Jacques Murad, membro anche lui della Comunità monastica e Priore del monastero siro-cattolico di Qaryatayn. “Chiediamo le preghiere e la solidarietà di ogni uomo e donna di buona volontà per la pace in Siria e nel mondo – aggiunge padre Jihad – e in modo particolare per tutte le persone rapite o scomparse”. 

Padre Jacques fu sequestrato nel maggio scorso da uomini armati che lo avevano prelevato dal monastero siro-cattolico di Qaryatayn, 60 chilometri a sud-est di Homs. Quando l’Isis aveva preso la località, aveva catturato circa 270 cristiani e la maggior parte di loro sono ancora nelle mani dei jihadisti. Nei giorni scorsi, erano stati diffusi su siti jihadisti video che ritraggono un gruppo di cristiani rapiti mentre sottoscrivevano davanti a membri dello Stato islamico il “contratto di pagamento” loro imposto dalla jizya (“legge di protezione”) per continuare a vivere nelle loro case, nel territorio controllato dai miliziani dello Stato islamico

Il sacerdote siriano, secondo notizie diffuse da fonti locali, sta bene fisicamente e ieri ha celebrato la Messa domenicale a Zaydal, località a sud-est di Homs.

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ZENIT Staff

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