The parable of the Good Samaritan

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La bontà del cuore

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Lc 10,25-37

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Lettura

Luca, nella sua presentazione dell’insegnamento di Gesù come regola della vita comunitaria e missionaria, propone ora una dottrina che Matteo e Marco collocano alla fine del suo itinerario, quasi ne fosse una sintesi (Mt 22,35-40; Mc 12,28-31). Esemplifica poi mostrando quale sia la formulazione essenziale di un’etica insieme antica e nuova, caratteristica dell’evangelo cristiano, ma insieme comprensibile a chiunque. Un dottore della legge si avvicina a Gesù con intenzioni subdole. Egli non cerca con cuore sincero le indicazioni sulla via per giungere alla vita eterna.

Meditazione

“Cosa bisogna fare?”. È una domanda che quotidianamente tocca il nostro cuore e sollecita la nostra mente, soprattutto quando vediamo uomini che subiscono ingiustizie di ogni genere, bambini maltrattati, donne uccise. In ogni parte del mondo e in ogni luogo, anche nei nostri paesi, esiste una strada “che scende da Gerusalemme a Gerico” in cui cammina almeno un uomo derubato, colpito, e abbandonato mezzo morto. Ma esiste anche chi ogni domenica va a messa, non manca a processioni, va nei santuari, collabora in parrocchia e poi, di fronte al male e alla morte, “passa oltre”. Esiste anche chi è lontano dalla pratica cristiana e si prende cura del prossimo. Chi non entra nelle nostre chiese ma ha un cuore compassionevole e sensibile. Si comporta come Dio pur “non praticando”. È questo il “caso serio” della vita cristiana di tante persone che la domenica si accostano al sacramento dell’Eucaristia e il giorno prima hanno sbattuto la porta in faccia a chi chiede aiuto per sopravvivere. Tanti possono essere i motivi di autogiustificazione, ma la carità nasce da un cuore senza confini. Chi ama Dio non può prescindere dal prossimo. Non esiste fede senza carità. La vita è la prova pratica della giusta interpretazione della Scrittura e per renderci conto se stiamo provando a conseguire la vita eterna. Ci sono una cecità e una sordità di molti cristiani, una carenza di responsabilità e di sensibilità innanzi alle sofferenze piccole e grandi della nostra terra. Quell’uomo da soccorrere potrebbe essere anche il nostro vicino di casa, e chi passa oltre potremmo esserlo noi, che meditiamo quotidianamente la Scrittura! Che non ci succeda di dover chiedere anche noi “quando mai ti abbiamo visto…” (cfr. Mt 25). Ricordiamoci: «Dio perdona tante cose per un’opera di misericordia» (A. Manzoni, Promessi sposi, XXI).

Preghiera

«Fammi diventare un uomo buono tra i fratelli; abbassare, stendere sempre le mani e il cuore e raccogliere pericolanti debolezze e miserie e porle sull’altare perché in Dio diventino la forza di Dio e la grandezza di Dio» (Don Orione).

Agire

Farò una spesa decente per portarla a una famiglia in difficoltà economiche, oppure gli metterò una busta con i soldi nella cassetta delle lettere senza scrivere il mio nome.

Meditazione del giorno a cura di mons. Gerardo Antonazzo, vescovo di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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