Mario Balotelli

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Bentornato Super Mario!

Cosa c’è dietro l’umoralità e l’agonismo di un campione come Balotelli?

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Sabato sera si è riaffacciato sulla panchina dello stadio Meazza Super Mario Balotelli, 25 anni da pochi giorni, cresta nuova di zecca e leggermente più sobria che nel passato, con nuovi propositi di cambiare quegli atteggiamenti che ne hanno fatto una delle più straordinarie promesse mancate degli ultimi anni nel calcio italiano ed europeo.

Rapido, potente, tecnico, molto fisico in campo, un po’ irrequieto fuori, Mario ha manifestato difficoltà ad adattarsi ai diversi club che hanno provato a credere nelle sue grandi doti.

Non è infrequente nella vita di tutti noi di avere la percezione di non essere in grado di esprimere appieno tutte le nostre potenzialità. Il mondo tende a dividere le persone in soggetti che adattano rapidamente le proprie caratteristiche mentali alle richieste dell’ambiente ed altri che manifestano una maggiore rigidità sconfinante a tratti nella fragilità.

La qualità che differenzia queste due tipologie si chiama “resilienza”, un termine coniato dai fisici per descrivere la capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi. In psicologia la resilienza è la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà in maniera adattativa, riorganizzando la propria vita, restando sensibile alle opportunità positive offerte dall’ambiente, senza alienare la propria identità.

La biografia di Super Mario è costellata di difficoltà ed opportunità, in un’alternanza di eventi negativi e positivi non semplice da accettare: le difficoltà di una famiglia immigrata dal Ghana e trasferita dalla Sicilia al Nord d’Italia, quelle economiche, quelle di salute, l’affidamento, l’adozione, l’incontro con lo sport, le difficoltà e gli onori del professionismo, lo scontro con il razzismo.

Mario parte da Palermo malaticcio e povero e nel giro di pochi anni si ritrova sulla copertina dell’edizione internazionale  della rivista Time e nel 2013 nella lista dei 100 uomini più influenti al mondo. Nell’agosto 2013 la rivista statunitense Sports Illustrated gli dedica la copertina definendolo “The Most Interesting Man in the World” (l’uomo più interessante al mondo).

Cambiamenti rapidi e sconvolgenti come questi equivalgono, nella vita delle persone, ad eventi stressanti che necessitano dell’attivazione della propria resilienza. In età evolutiva, in adolescenza e nella prima età adulta, gli sforzi di adattamento vengono costantemente accompagnati da una disregolazione emotiva, che si manifesta con incostanza dei comportamenti, difficoltà ad uniformarsi alle regole sociali, difficoltà nelle relazioni.

In altre parole si verifica un difetto nella gestione della social cognition (cognizione sociale), l’insieme di processi attraverso cui le persone acquisiscono informazioni dall’ambiente, le interpretano, le immagazzinano in memoria e le recuperano da essa, al fine di comprendere sia il proprio mondo sociale che loro stesse e organizzare di conseguenza i propri comportamenti e di comprendere come il contesto sociale influenzi le proprie prestazioni cognitive.

La squadra di calcio è un’organizzazione sociale complessa in interazione con altrettanti sistemi sociali complessi (i compagni, gli avversari, i tifosi, i mass media, gli operatori economici del settore) e non sempre è facile gestire situazioni complesse come quella di Super Mario. Il Milan ed il suo allenatore Sinisa Mihajlovic hanno scelto di puntare una nuova scommessa, fatta di sobrietà e regole, ma anche di comprensione emotiva e vicinanza umana. Tutti noi, amanti del calcio ci auguriamo che sia una scommessa vinta: il calcio ha bisogno di eroi, invincibili e fragili allo stesso tempo.

Anche se sabato, solo con il fratino delle riserve e con gli occhi tristi del ragazzo che non gioca… siamo stati tutti contenti di rivederti… anche noi interisti!!! Non vediamo l’ora di fischiarti ancora… ma solo per la paura che tu ci batta… speriamo non domenica prossima…

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ZENIT Staff

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