Le tante difficoltà che avevano suscitato timori circa lo svolgimento della XXXVI edizione del Meeting di Rimini sono state smentite dalla realtà. I risultati di affluenza e partecipazione sono andati ben oltre le aspettative. Stamane durante la conferenza stampa di conclusione, Stefano Pichi Sermolli, portavoce e capo ufficio stampa della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, ha parlato di “sorpresa e piacevole stupore nel vedere confermati i numeri degli scorsi anni”. I dati finali si avranno nella nottata, visto che la manifestazione chiude alle ore 24; ma quanto già ottenuto conferma una presenza di circa 800.000 persone.
Positiva anche l’esperienza del Meeting che inizia a metà settimana con punte di affluenza che toccano il sabato e la domenica. Con date diverse, l’espediente verrà ripetuto nell’edizione del 2016. Buoni sono pure i risultati della raccolta fondi che si avvicina al pareggio di bilancio, con la novità dei contributi volontari che solo nei cinque punti di raccolta del Meeting ha toccato i 90.000 Euro. “Questo dato – ha sottolineato Pichi Sermolli – ci commuove e ci rende felici perché mostra l’attaccamento reale al Meeting da parte dei visitatori”.
La presidente della Fondazione Meeting, Emilia Guarnieri, ha invece giocato sulle parole del titolo dicendo che la manifestazione più che “mancante” ha confermato la “non mancanza” della presenza di ospiti e popolo. “L’incontro con gli ospiti e tra gli ospiti ha superato ogni nostra previsione”, ha aggiunto, “abbiamo ascoltato grandi maestri e incredibili testimonianze”.
“Usciamo da questa edizione del Meeeting – ha continuato Guarnieri – con la convinzione e la consapevolezza che se andiamo a fondo con il proprio io, riscopriamo la capacità umana dell’incontro con l’altro. Questo approccio antropologico, ci introduce al tema della prossima edizione 2016 il cui tema è, appunto Tu sei un bene per me nella convinzione che qualunque sia la diversità dell’uomo che ti trovi vicino, è un bene che apre tutti gli scenari della convivenza tra gli uomini”.
Rispondendo alle domande dei giornalisti, la presidente della Fondazione Meeting ha rilevato che nonostante la presenza di tanti ministri questa edizione 2015 “ha fatto parlare di sé anche prima dell’arrivo dei politici. Questo – ha sottolineato – vuol dire che forse si avverte di più di un bisogno di cultura. La gente si rende conto della sterilità del dibattito politico ed è evidente che oggi c’è bisogno di testimoni che diano speranza nella vita”.