C’è di meglio

A fine corsa Dio ci stacca da tutto e da tutti perché c’è l’infinitamente bello e desiderabile, la vita vera, una vita di gioia eterna

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C’è poco da fare, l’angolo che più attira in un parco giochi è l’angolo del trenino…Il piccolo Giannino lo vedo già lì, pronto a scappare dalle braccia della mamma, per il suo turno, il suo giro. Con gli occhi ha già scelto il suo vagone prima ancora che il trenino si fermi.

Un balzo e, ormai di casa com’è, si lega subito al suo seggiolino in felice attesa che il treno parta sbuffando e fischiando. Al via si sbraccia in saluti e grida di gioia, rispondendo alla mamma e agli amici che aspettano il loro turno.

Ma, a fine corsa,  per Giannino non ci sono turni. Vuole ripartire e poi ripetere e poi ripartire…La gioia non può avere fine!

Assisto ad una vera tragedia. La festa appena cominciata, è già finita! Strilla, urla, calcia, singhiozza convulsamente. La mamma lo deve letteralmente strappare dal seggiolino; e mentre si sente gridare: “mamma, sei cattiva”, gli stampa un bacio in fronte per farsi perdonare quello che si presenta come un eccesso di autorità.

Come mai la mamma procura al figlio un simile distacco doloroso? Perché lo priva del “meglio”? perchè lo separa dal bene più entusiasmante per lui in quel momento? Questo gesto terribile lei lo accompagna con le parole: “tesoro mio!” Con uno  strappo gli dona l’abbraccio.

La mamma sa qual è il meglio del meglio per il piccolo. Solo lei è la risposta del figlio.

La vita è bella, gli amici sono tesori, la famiglia è un paradiso in terra, la salute un bene ineguagliabile, le bellezze che ti circondano…si sa, non sono eterne; ma non si vorrebbe mai “scendere”. Ma…ad un certo punto Dio ti toglie tutto. Un secondo giro in giostra non c’è, un altro turno non si può fare. Il mondo intero Dio te lo strappa di mano e non ti chiede neppure il permesso.

Devi morire! Perché?

Tu, Dio mio, non  mi ami immensamente?! Perché questo dolore?Proprio perché ti amo – risponde Dio. Sono geloso di te. Ti ho fatto per me. Ti strappo dal seggiolino delle cose passeggere per stringerti finalmente e per sempre tra le mie braccia. Ti stacco da tutto e da tutti perché c’è di meglio per te; c’è l’infinitamente bello e desiderabile; c’è la vita vera, una vita di gioia eterna.

Io sono il Paradiso per te, ma anche tu sei il paradiso per me.

Ciao da p. Andrea

Per richiedere copie dei libretti di padre Andrea Panont e per ogni approfondimento si può cliccare qui.

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Andrea Panont

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