L’assedio a Damasco da parte dei ribelli non risparmia le chiese. Durante il bombardamento di domenica scorsa da parte delle milizie anti-Assad, che hanno provocato la morte di nove civili e il ferimento di un’altra cinquantina, sono state danneggiate una parrocchia di rito latino e una di rito maronita.
Lo ha riferito monsignor Samir Nassar, arcivescovo maronita di Damasco, che in un messaggio diffuso dall’agenzia Fides, ha dichiarato: “Fa parte della guerra di Siria, il fatto di vivere sotto bombardamenti indiscriminati, come in una sorta di roulette russa, che è sempre imprevedibile…”.
Rivolgendosi ai morti, i sopravvissuti, sopraffatti dal dolore, sono soliti dire: “Almeno non dovrete più vedere e vivere questa crudele tragedia senza fine. Non vedrete i vostri figli, i vostri amici e i vostri vicini soffrire e morire per la violenza cieca e il fanatismo sanguinario, incapaci di salvarli o di aiutarli, senza capire perché”, ha raccontato l’arcivescovo.
“I sopravvissuti seppelliscono i morti, senza aver potuto curare i feriti, dal momento che mancano gli strumenti e le competenze necessarie. Essi si immergono in silenziosa preghiera davanti alle reliquie dei martiri, che sono i semi della fede”, ha poi concluso monsignor Nassar.
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Per approfondimenti leggere intervista a mons. Nassar dello scorso 4 marzo: http://www.zenit.org/it/articles/i-cristiani-della-siria-ringraziano-il-papa-e-l-italia