Mgr. Thomas Gerard Wenski

WIKIMEDIA COMMONS

Dai vescovi USA un appello alla dignità del lavoro

Il messaggio in occasione del Labor Day ricorda le condizioni precarie in cui vivono molte famiglie americane nonostante la ripresa economica

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Nonostante la ripresa economica, molte famiglie negli Stati Uniti soffrono la disoccupazione e il precariato e il problema non sfugge all’episcopato americano.

Nel messaggio in occasione del Labor Day, che si celebra il prossimo 7 settembre, monsignor Thomas Gerard Wenski, arcivescovo di Miami e presidente della Commissione Episcopale per la giustizia nazionale e lo sviluppo umano, si è soffermato in modo particolare sulla necessità di costruire “sistemi e strutture” economici in grado di promuovere “la formazione e la stabilità delle famiglie”.

Menzionando l’enciclica Laudato si’, in cui papa Francesco sottolinea l’importanza dell’equa retribuzione nel lavoro, per andare incontro alle famiglie, mons. Wenski ricorda che “per molte famiglie americane la situazione non è sostanzialmente migliorata” e che, per via della disoccupazione o sottoccupazione, molti giovani rinviano il matrimonio e milioni di bambini vivono sotto la soglia della povertà.

Secondo il presule, “non possiamo rassegnarci a questa nuova normalità di un’economia che non garantisce un’occupazione stabile e un salario adeguato a troppi uomini e donne”.

Richiamandosi ancora alla Laudato si’, mons. Wenski ha denunciato lo “sfruttamento dei lavoratori”, il “traffico di donne e bambini”, un “sistema migratorio incapace di garantire un lavoro decente e una vita migliore a persone e famiglie disperate”.

Fenomeni che feriscono la dignità umana e che i cittadini comuni possono combattere già cambiando il loro stile di vita e decidendo quali cibi mangiare, quali abiti indossare e quali prodotti comprare.

“La strada per una società rinnovata si costruisce sulla solidarietà ed è radicata nella fede. Rifiuta l’individualismo e il materialismo che ci rende indifferenti alla sofferenza e chiusi all’incontro”, conclude poi il messaggio.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione