Cardinal George Pell (L) at the Meeting of Rimini 2015

Press office Meeting of Rimini

Pell: “Chi gestisce il patrimonio della Chiesa ne è responsabile anche davanti agli uomini”

Ospite del Meeting di Rimini, il prefetto della Segreteria per l’economia auspica che il Vaticano metta in ordine i propri conti e prosegua nella sua azione di trasparenza e attenzione ai poveri

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Un lungo e affascinante discorso sul rapporto tra Chiesa e denaro, con vari excursus storici e biblici, poi alcune significative dichiarazioni sulle riforme economiche della Curia Romana e sulla necessità di un’immagine credibile della Chiesa odierna anche in questo ambito.

Il cardinale George Pell, arcivescovo emerito di Sydney e prefetto della segretaria per l’Economia della Santa Sede ha dichiarato ieri pomeriggio davanti al pubblico del Meeting di Rimini che è “il momento di sistemare e mettere i nostri conti in ordine e organizzare in modo tale che ciò possa essere dimostrato al mondo esterno”.

Il porporato ha poi espresso il timore che la prossima ondata di attacchi alla Chiesa possa essere motivata dalle “irregolarità finanziarie”.

Poiché la vita economica al giorno d’oggi è “più complicata di quanto non lo sia mai stata”, il diritto canonico richiede “la presenza di almeno tre laici esperti di economia in ogni consiglio finanziario diocesano”, ha ricordato Pell.

I vescovi e i sacerdoti, ha aggiunto il cardinale, non possono permettersi di mostrare disinteresse per la gestione finanziaria con la scusa che “non capiscono nulla di soldi”: in questo modo lascerebbero il campo libero agli “incompetenti” e ai “ladri”.

Non è necessario che un ecclesiastico sia un “esperto di economia”, è fondamentale, però, che sia “in grado di fiutare quando qualcosa non quadra e dare un giudizio personale realistico che il denaro della Chiesa sotto il suo controllo è stato ben utilizzato”. Inoltre un parroco non deve utilizzare “i beni della parrocchia come fossero i suoi”.

Il porporato ha poi ammesso che “è triste dover acconsentire alla vendita di proprietà della Chiesa ma le necessità pastorali del popolo devono sempre venire prima”.

Le attuali riforme economiche della Santa Sede, ha spiegato, sono finalizzate a “mettere in pratica gli insegnamenti cristiani sulla proprietà, sulla ricchezza, sul servizio ai sofferenti e ai poveri”.

Pell ha quindi aggiunto che “i moderni metodi contabili sono buoni, e probabilmente il modo migliore di garantire onestà ed efficienza e questo richiede competenze laiche di alto livello e l’adozione del principio di trasparenza”, in quanto chi ha accesso al patrimonio della Chiesa ne è responsabile “in questo mondo e non solo davanti a Dio”.

Anche per la Chiesa è necessario che le attività economiche e gli investimenti permettano di “raggiungere livelli adeguati di ritorno finanziario”, altrimenti ciò potrà significare che “qualcun altro ci ha guadagnato”.

Il responsabile economico del C9 ha poi citato quanto gli disse “una principessa europea”, secondo la quale “alcuni in Vaticano somigliavano a una vecchia famiglia nobile che stava andando in bancarotta, perdendo tutto il suo denaro”. La Santa Sede, tuttavia, “sotto la guida di papa Francesco”, sta lavorando sodo “per cambiare questa immagine”, ha poi concluso il porporato.

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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