Macedonia: migliaia di migranti sfondano blocchi al confine greco ed entrano nel paese

Alcune persone ferite dai tentativi della polizia di ristabilire l’ordine. Stamane allarme nel Mediterraneo dove sono state soccorse oltre 2mila persone su una decina di gommoni. 18 richieste di aiuto alla Guardia Costiera

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Ancora emergenza migranti nel mondo. Migliaia di profughi bloccati tra Grecia e Macedonia hanno oltrepassato ieri i blocchi della polizia e sono entrati nel paese balcanico, superando il filo spinato che marca il confine ellenico. La polizia aveva inizialmente permesso il passaggio di un piccolo gruppo di migranti con bambini piccoli al seguito: circa 150/ 200 persone. La situazione, però, è presto sfuggita di mano, quando la folla ha preso d’assalto il cordone formato dalle forze dell’ordine, iniziando a spingere e comprimendo il gruppo contro gli agenti. Molti tra bambini e donne si sono accasciati al suolo, svenuti, dopo aver oltrepassato il cordone.

Diverse persone sono rimaste poi ferite durante i tentativi della polizia di fermare l’assalto nell’area dove è avvenuto lo sfondamento. Per bloccare il flusso e ristabilire il controllo gli agenti hanno lanciato infatti alcune granate assordanti. Numerosi migranti sono riusciti a fuggire tuttavia verso la stazione di Gevgelia. Le tensioni oggi sembravano già essersi allentate e i transiti sono ripresi. Fonti della polizia macedone confermano che nelle ultime 24 ore erano entrati nel paese 826 profughi, di cui 163 minori, 25 dei quali non accompagnati. 

Il nuovo caso di violenza – legato alle risposte di diversi Governi europei al flusso di profughi e migranti – ha spinto l’Alto Commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr) a sollecitare di nuovo interventi più incisivi da parte dell’Unione Europea nel segno della tutela dei diritti e della solidarietà. In una nota dell’agenzia Onu, si legge: “L’Europa agisca insieme all’Unhcr per rispondere alla crisi crescente e aiuti i Paesi maggiormente interessati”. Facendo poi esplicito riferimento al caso della Macedonia, si esprime “preoccupazione per la situazione sempre più precaria” al confine dell’ex Repubblica jugoslava, “dove è stata usata la forza per impedire alle persone di attraversare la frontiera”. L’Unhcr, inoltre, “sta anche facendo appello alle autorità greche per rafforzare le modalità di registrazione e di accoglienza per le persone bisognose di protezione internazionale, per fornire assistenza urgente alle persone bloccate nella parte greca e per aiutarle a trasferirsi verso strutture di accoglienza lontane dal confine”.

Un nuovo allarme è scattato poi questa mattina nel Mediterraneo, dove oltre 2mila immigrati sono stati soccorsi a bordo di gommoni in una mega operazione al largo della Libia. La centrale operativa della Guardia Costiera a Roma riferisce di aver ricevuto 18 richieste di soccorso, tra gommoni e barconi, a bordo dei quali erano presenti migliaia di persone. Sul posto sono attualmente attive due unità della Guardia Costiera, la Diciotti e la Fiorillo, più quattro motovedette, con la collaborazione di un’unità della Guardia di Finanza e una della Marina Militare. Infine, 319 persone sono in viaggio verso la costa italiana e dovrebbero sbarcare domani a Vibo Valentia; anch’esse sono state soccorse in tre operazioni di altrettanti gommoni avvenute ieri, a bordo della nave Bourbon Argos di Medici Senza Frontiere.

 

 

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ZENIT Staff

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