All’indomani dell’attentato terroristico compiuto dall’Isis al Cairo, nel distretto di Shubra El Kheima, a pochi metri dal palazzo che ospita la sede della sicurezza nazionale, il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi ha convocato una delegazione di imam e leader religiosi musulmani ai quali ha ricordato la forte responsabilità delle autorità islamiche in questo periodo segnato dall’estremismo.
Secondo il capo di Stato, il ruolo delle istituzioni religiose è infatti cruciale per raggiungere la stabilità del Paese e soprattutto per contrastare l’attività di predicatori “non professionali”. Bisogna sradicare alla radice il dilagare delle ideologiche terroristiche nelle società islamiche, colpite dalla recente ondata di estremismo, ha affermato al Sisi. E tutti i musulmani – ha aggiunto – dovrebbero trasformarsi in “ambasciatori della loro religione, al fine di riflettere nella propria vita i suoi insegnamenti”.
In particolare il presidente ha richiamato la responsabilità dei leader islamici per quanto riguarda le fatwa, i pareri religiosi, che spesso possono rappresentare una giustificazione all’estremismo. A tal proposito, sempre al Cairo, è stata organizzata una conferenza dal titolo ‘I problemi della fatwa nel periodo contemporaneo’, promossa dalla organizzazione egiziana al Ifta Dar ha organizzato. All’evento hanno preso parte importanti figure religiose e politiche, tra cui il primo ministro egiziano Ibrahim Mahlab, il quale, intervenenedo, ha esortato a diffondere “il vero volto dell’islam, e aiutare i musulmani a contrastare il pericolo incarnato dalle idee fondamentaliste”. L’Egitto – ha inoltre sottolineato il premier – “è determinato a combattere l’estremismo, e ha fatto molti sforzi per contrastarlo, con l’aiuto delle sue istituzioni religiose”.