Casa mia è dove ci si ama

Gesù scese sulla terra per invitare gli uomini a vivere la fratellanza universale affinché ciascuno potesse considerare il proprio paese ogni angolo del mondo

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È interessante scoprire che i confini del tuo paese non sono quelli fissati dalla geografia o delineati dalla topografia. Ma, se scegli di stare qui o là, è per suggerimento e definizione del cuore.

Durante il periodo di caserma, mio cugino Lucio, di tanto in tanto, usufruiva d’un permesso per visitare la famiglia. Interpellato dal comandante di turno dove fosse il suo paese, ogni volta rispondeva nominando un luogo diverso.

Prima di partire, il ventenne militare avvertiva: “Vado a casa mia”. “E dov’è casa tua?” “È in Calabria.”

La volta seguente richiedeva il permesso: “vado al mio paese.” “Non mi ricordo più; dov’è il tuo paese?”. “Nel Veneto”.

L’anno dopo, prima di partire, salutava il caporale dicendo che andava in famiglia. “Ma dov’è la tua famiglia?”. “In Lombardia.”

Cambiavano i nomi della regione, della città e del paese, ma lui riteneva comunque suo paese, ogni località, ogni città, là dove – girovaga – abitava la sua famiglia.

Quindi ogni paese, benché sempre diverso, rimaneva il suo paese: il  paese abitato dalla mamma e dai fratelli diventava il suo paese. Lo ricorda anche il Manzoni: “La patria è là dove ci si vuol bene”.

Lo stesso Gesù, lasciando il cielo, scese sulla terra per invitare gli uomini a vivere la fratellanza universale affinché ciascuno potesse considerare il proprio paese ogni angolo del mondo.

Ciao da p. Andrea

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Andrea Panont

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