"Laudato si'"

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La "Laudato Si'", un'opportunità di sviluppo anche per l'India

Lo conferma il direttore di Caritas India, padre Frederick D’Souza, plaudendo al documento pontificio che con il suo “pragmatismo” può essere strumento per risolvere i problemi del paese

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Anche in India la Laudato Si’ di Papa Francesco può davvero rappresentare una opportunità di crescita e di sviluppo. Ad affermarlo, sulle pagine de L’Osservatore Romano, è padre Frederick D’Souza, direttore esecutivo di Caritas India, che spiega: “Anche se l’economia dell’India è raddoppiata rispetto al 2008, la crescente disparità tra poveri e ricchi è spaventosa. L’India è ancora la patria di un terzo della popolazione povera del mondo. L’Enciclica ha affrontato questa preoccupazione molto bene e noi crediamo possa essere uno strumento per risolvere almeno la metà dei problemi con cui conviviamo”. 

Secondo il sacerdote, il documento del Pontefice è “molto pragmatico”, in quanto “enumera molte questioni fondamentali sulla giustizia per i poveri e l’ambiente. Il fatto che sia stata scritta dal Papa – sottolinea padre D’Souza – dà un vantaggio rispetto a molte altre ricerche presentate in passato da scienziati e accademici. La nostra speranza è che i suggerimenti presentati nell’enciclica trovino spazio nei cuori delle persone, grazie anche all’influenza personale che Francesco ha sulla gente, a prescindere dalla fede”.

Inoltre, afferma il direttore di Caritas India, la Laudato Si’ “rappresenta un’opportunità per spingere le persone ad agire e sostenere le nostre cause. Sostenerci in molti modi: i giovani come volontari; i leader della Chiesa dando supporto morale; i Governi favorendo e aumentando la collaborazione nella costruzione della nazione; i media raccontando quello che facciamo”.

L’opera dell’ente caritativo si concentra soprattutto su due grandi aree: iniziative per lo sviluppo e gestione dei disastri naturali. “Molti temi e suggerimenti dati dal Papa – conclude D’Souza – sono già parte integrante della missione di Caritas India. Ed è per questo che riteniamo il documento un’opportunità per far vedere alle persone che il nostro lavoro è in accordo e in pace con la natura, e che sul lungo periodo paga più di altri sistemi”.

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ZENIT Staff

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