“In attesa che i giudici si pronuncino sull’idoneità della madre, va comunque garantita a quel bambino una famiglia, non una comunità con operatori a turno”.
È la linea sostenuta dalla Comunità Papa Giovanni XXIII sul caso del figlio di Martina Levato e Alexander Boettcher, condannati per aver sfregiato con l’acido l’ex fidanzato di lei.
“Ogni bambino, tanto più se piccolissimo, ha diritto di avere subito la presenza di una mamma e un papà, come previsto dalla legge 149/2001 sull’affido e l’adozione”, ha precisato Giovanni Ramonda, responsabile generale dell’Associazione fondata da don Benzi.
“Per questo invitiamo ad individuare subito una famiglia affidataria preparata che saprà garantire le relazioni affettive necessarie e anche l’eventuale rapporto con la madre previsto dal giudice”, ha quindi concluso Ramonda.