Il dolore di Papa Francesco per l'attentato a Bangkok

In un messaggio al re thailandese Bhumibol Adulyadej, il Pontefice esprime “sincera solidarietà” per le vittime e i loro familiari. All’indomani dell’attacco in centro, un uomo ha lanciato un ordigno da un molo senza causare feriti

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Dolore e vicinanza. Sono i sentimenti espressi da Papa Francesco per il tragico attentato avvenuto lunedì scorso a Bangkok, in Thailandia, dove una bomba esplosa davanti al tempio indù di Erawan, in pieno centro città, ha ucciso 22 persone ferendone altre 123. In un telegramma, a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, il Pontefice esprime al re thailandese, Bhumibol Adulyadej, la sua “sincera solidarietà per tutti coloro che sono stati colpiti da questi atti violenza” e assicura preghiere e benedizioni per i feriti e le famiglie delle vittime.

Intanto nella capitale del paese asiatico è tornato il panico ieri, quando all’indomani dell’attentato in centro, un uomo ha lanciato una bomba a mano da un ponte verso un molo affollato. Nessun ferito fortunatamente, ma solo la paura di una nuova strage. L’aspirante attentatore che la lanciato l’ordigno non è stato identificato, mentre le autorità thailandesi affermano di aver identificato invece l’autore del massacro del tempio Erawan grazie alle telecamere nella zona: centralissima e affollata da turisti. Le immagini sono state rese pubbliche e ritraggono un giovane con una maglietta gialla arrivato sul posto con uno zaino che poi non indossa più nel momento di andar via.

L’attacco non è stato ancora rivendicato ma, secondo diversi media, è sempre più accreditata la pista delle cosiddette ‘camicie rosse’, vicine all’ex premier Thaksin Shinawatra, deposto da un colpo di stato militare e in esilio dal 2008, e in contrapposizione alla giunta militare al potere. Un’altra probabile pista è quella dei separatisti islamici, attivi nel sud della Thailandia, che tuttavia non hanno mai compiuto attentati, specie contro i turisti.  

Secondo le prime informazioni diffuse dalla polizia, a causare l’esplosione è stata una bomba artigianale: un tubo bomba pieno di dinamite, avvolto in un tessuto bianco. Tra le vittime ci sono soprattutto cittadini thailandesi, ma anche nove stranieri: tre cinesi, due malesi, due cittadini di Hong Kong, un indonesiano, un filippino e una cittadina britannica. Tra i 123 feriti ci sono più di venti cinesi, come ha dichiarato l’ambasciata di Pechino.

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ZENIT Staff

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