Il forte appello di Papa Francesco nella Laudato Si’ ad una “conversione ecologica” è fino in Amazzonia, polmone verde del pianeta, grazie al vescovo Marcelo Sánchez Sorondo, cancelliere delle Pontificie Accademie delle scienze e delle scienze sociali. Il vescovo, la scorsa domenica 16 agosto, si è recato nella zona rurale di Manaus, in Brasile, per presentare alla comunità indigena Três Unidos la nuova Enciclica del Pontefice, insieme alle questioni poste dal riscaldamento globale e al progetto per uno sviluppo sostenibile degli indios dell’etnia Kambeba.
La cerimonia – informa L’Osservatore Romano – si è aperta con una Messa celebrata dal missionario padre Sydney Dornelas, celebrata in una piccola cappella sulle rive del fiume Cueiras, a 60 km dalla zona urbana di Manaus, all’interno dell’area di protezione ambientale Rio Negro. Un’area bellissima messa tuttavia a repentaglio – come tutte le altre zone dell’Amazzonia – dai cambiamenti climatici e dai miopi interessi economici delle multinazionali. Proprio in questo aspetto – ha evidenziato Sorondo – si trova ben sintetizzato il concetto di “ecologia integrale” delineato da Francesco nella Laudato Si’. “È ben nota – ha detto – l’importanza di questi luoghi per l’insieme del pianeta e per il futuro dell’umanità”M eppure queste foreste vengono bruciate o rase al suolo per accrescere coltivazioni intensive e “in pochi anni si perdono innumerevoli specie, o tali aree si trasformano in aridi deserti”. Interessi economici internazionali si scontrano con i diritti delle comunità locali e gli effetti negativi del riscaldamento globale e dell’inquinamento diffuso si riversano innanzitutto sulla qualità della vita delle popolazioni più povere.
Proprio l’ingiustizia sociale e il degrado ambientale sono i due temi principali affrontati nel documento del Santo Padre, ha sottolineato il presule. “L’essenza del problema risiede nell’uso dei combustibili fossili da parte della società contemporanea. La deforestazione è parte integrante di questo problema”. Il fatto è che proprio coloro “che meno contribuiscono al consumo di combustibili soffrono le conseguenze” di uno sfruttamento illogico e per nulla lungimirante.
Il messaggio del Pontefice è stato accolto dagli indigeni come un atto straordinario – ha dichiarato il sovrintendente della fondazione Sustainable Amazonas, Virgilio Viana – in quanto modo “per ringraziare tutte quelle persone che qui si prendono veramente cura della foresta”. All’incontro di domenica ha partecipato anche l’attrice e attivista brasiliana Christiane Torloni, la quale ha definito questa iniziativa della Chiesa cattolica come realmente “rivoluzionaria”, uno stimolo per tutti, a prescindere dal credo religioso, ad alimentare “l’amore per la nostra casa” e a capire che siamo “ognuno la parte di un tutto”.
Sempre a Manaus – informa ancora il quotidiano vaticano – è in corso dal 17 agosto, fino a sabato 22, la riunione del Comitato esecutivo della Rete ecclesiale pan-amazzonica (Redpam), a un anno dalla sua fondazione. Tra i temi all’ordine del giorno, il confronto sugli spunti di riflessione offerti dalla Laudato si’. L’Enciclica è anche al centro di una tre giorni nella capitale Brasilia, inaugurata il 18 agosto, convocata dalla Commissione per la pastorale sociale della Conferenza Episcopale brasiliana. L’evento prevede tavole rotonde, conferenze, dibattiti volti ad analizzare la congiuntura ecclesiale, economica e politica e informare sulle principali attività della Chiesa cattolica nei differenti settori. Tra gli obbiettivi, il lancio del progetto Diritti sociali e salute e la redazione di un documento con le linee di azione per il quadriennio 2015-2019.