È stata una visita cordiale e affettuosa quella che il cardinale Angelo Bagnasco ha fatto stamane ai cinquanta migranti ospiti dalla diocesi di Genova nel seminario del Righi. I giovani stranieri – informa un comunicato – hanno salutato personalmente l’arcivescovo di Genova e hanno ascoltato con grande attenzione le sue parole di benvenuto, d’incoraggiamento e di augurio per il loro futuro. Insieme a Bagnasco era presente monsignor Giacomo Martino, direttore dell’Ufficio diocesano Migrantes che, insieme alla Caritas, coordina l’accoglienza dei profughi.
Al termine dell’incontro, il presidente della Conferenza Episcopale italiana ha espresso il suo parere sul tema immigrazione, rimarcando il ruolo fondamentale svolto dalla Chiesa italiana nella gestione dei migranti. “Quando vediamo centinaia, migliaia di persone, esseri umani: uomini, donne, bambini che affrontano i viaggi della morte per arrivare in Paesi lontani dal proprio, per i motivi che ben sappiamo, non possiamo non concludere che questo problema è un’emergenza veramente umanitaria, una tragedia dell’uomo”, ha detto il cardinale.
“Questo fatto non fa onore alla nostra civiltà, in modo particolare a quella occidentale – ha soggiunto -. È l’Occidente in modo speciale che attraverso i suoi organismi di carattere non soltanto europeo, ma a livello internazionale e mondiale, deve affrontare seriamente e trovare vie di soluzione efficaci a questa tragedia immane, a queste persone che fuggono dai loro Paesi per guerra, violenza, carestia e cercano un futuro migliore”.
Mentre la Chiesa in Italia – a detta del porporato – cerca “di corrispondere a questa situazione umanitaria in collaborazione e su richiesta delle autorità competenti come meglio possibile”, Bagnasco mette in dubbio invece il ruolo svolto da organismi internazionali come l’Onu riguardo a tali questioni. “Mi chiedo se questi organismi internazionali, come l’Onu, in modo particolare, che raccoglie il potere politico, ma sicuramente anche il potere finanziario, hanno mai affrontato in modo serio e deciso questa tragedia umana”, ha affermato, aggiungendo: “È una vergogna, certamente, per tutta la coscienza del mondo, ma può essere e deve essere anche una sfida da affrontare con serietà”.