Lettura
Nella prima lettura, Giosuè invita Israele a fare memoria delle meraviglie che Dio ha compiuto per loro lungo i secoli. Nel Vangelo, Gesù presenta la sua idea riguardo al matrimonio e alla sua indissolubilità.
Meditazione
I farisei chiedono a Gesù, con l’intento di metterlo alla prova, se è lecito per un uomo ripudiare la moglie per qualsiasi motivo: la domanda evidenzia come non sia in discussione la liceità del divorzio, ma le condizioni per le quali lo è. A quel tempo vi erano due scuole di pensiero: quella più rigorista affermava che si poteva sciogliere il matrimonio solo in caso di una grave colpa commessa dalla donna, come l’adulterio; quella più liberale permetteva lo scioglimento per qualsiasi motivo. Gesù risponde rifacendosi alle Scritture per richiamare l’intenzione originaria del Creatore: l’uomo e la donna sono chiamati a diventare una sola carne. In sintonia con la volontà del Padre, dunque, ribadisce che l’uomo non può dividere ciò che Dio ha congiunto. A questo punto, i farisei si rifanno alle parole di Mosè che ha ordinato di dare l’atto di ripudio. Gesù svela che la contraddizione tra l’intenzione originaria del Creatore e le parole di Mosè si comprende alla luce della durezza del cuore degli uomini: a causa di essa, Mosè ha permesso, non ordinato, il ripudio. Ma, dal momento che all’origine non era così, ecco che chi ripudia la moglie e sposta un’altra donna commette adulterio. Le parole di Gesù lasciano di stucco i suoi discepoli che arrivano ad affermare come sia meglio non sposarsi se questa è la situazione tra uomo e donna. Gesù approfitta di questa asserzione per ribadire come comprendere la sua parola non sia semplice, perché è necessario un passo ulteriore. Il riferimento alla realtà degli eunuchi viene normalmente collegato alla realtà del celibato, ma il contesto del matrimonio sembra suggerire di vedere in coloro che scelgono di essere eunuchi per il regno dei Cieli, gli uomini e le donne che, per rimanere fedeli alla realtà del matrimonio indissolubile, rinunciano a sciogliere le loro nozze e a contrarre un nuovo matrimonio, vivendo nella continenza. Le parole di Gesù sul matrimonio, dunque, possono essere accolte solo da coloro che riconoscono la priorità della realtà del regno di Dio su tutto il resto.
Preghiera:
«Porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore» (Ger 31,33): chiedo al Signore di scrivere sul mio cuore la sua parola, perché orienti la mia volontà.
Agire:
Cercherò di pregare per le coppie sposate, in particolare per quelle in crisi.
Meditazione del giorno a cura di Marzia Blarasin, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it