Lo scorso 27 luglio, Papa Francesco ha inviato una lettera personale a Manuel Martín Sjöberg, presidente della Federazione dei Servizi sacerdotali d’urgenza e notturni, organizzazione religiosa, attiva da oltre mezzo secolo, della quale fece parte lo stesso padre Jorge Mario Bergoglio. Ne dà notizia il sito Il Sismografo, spiegando che i “Servizi”, nati per prestare tempestivo sostegno spirituale e religioso a persone malate, disagiate o moribonde, esiste nella città di Córdoba e in 17 altre diocesi argentine e anche in Ecuador.
Nella sua lettera, il Santo Padre auspica un’estensione dei Servizi al resto dell’Argentina e in altri Paesi. Poi aggiunge: “Il prossimo Giubileo straordinario della Misericordia è una buona occasione per intensificare la collaborazione tra i pastori e i laici nella missione di sostenere con affetto e assistere con tenerezza i malati e i moribondi. Come ho esortato nella Bolla Misericordiae Vultus, ‘le nostre mani stringano le loro mani, e tiriamoli a noi perché sentano il calore della nostra presenza, dell’amicizia e della fraternità…’. Se avremo avuto tempo per stare con chi è malato e prigioniero (cfr Mt 25,31-45). In ognuno di questi ‘più piccoli’ è presente Cristo stesso”.
La Federazione dei servizi sacerdotali d’urgenza e notturni nacque 60 anni fa da un’intuizione di un avvocato di Córdoba, Armando César Sánchez, che a notte inoltrata di fronte alla gravità della salute del figlio bussò alle porte di decine di parrocchie e chiese della città senza ricevere risposta. L’avvocato cercava con disperazione un sacerdote per assistere suo figlio moribondo. César Sánchez ricorderà e racconterà dopo: “Tutto era aperto, bar, farmacie, barbieri, librerie, ma nessuna chiesa. Trovare un prete era impossibile”.
Jorge Mario Bergoglio fece parte dei Servizi religiosi notturni e dedicava buona parte del suo tempo a questa attività di assistenza religiosa e spirituale, che amava definire “il Pronto soccorso del Signore”.