Un servizio civile obbligatorio per reintrodurre “il tempo degli altri nella quotidianità”. La proposta di legge arriva da Per l’Italia-Centro democratico, presentata a marzo 2014 ma non ancora calendarizzata. Il primo firmatario, Mario Marazziti, presidente della commissione Affari Sociali della Camera, spiega ad Avvenire: “Esiste la necessità nazionale di superare un disorientamento generalizzato dei nostri ragazzi e di avviare percorsi alla gratuità come tratto della crescita”.
La proposta è indirizzata ai giovani tra i 18 e i 25 anni (con possibilità di arrivare a 29 anni per chi non studia e non lavora) e consiste nel trascorrere 6 mesi della propria vita al servizio della società, percependo un rimborso spese mensile di 400 euro. Previsto inoltre una sorta di Erasmus entro i confini nazionali, giacché i giovani coinvolti potranno scambiare la propria abitazione con quella dei loro colleghi di altre regioni, un modo “per conoscere altre culture e avvicinare il Nord al Sud Italia”, spiega Marazziti.
La legge costerebbe allo Stato circa 2 miliardi l’anno. “Non è un fondo assistenzialistico – precisa Marazziti – ma un patto Stato-cittadini”, da scrivere in collaborazione con gli enti locali che dai lavori a favore della città e delle fasce deboli trarrebbero anche un risparmio. “È un testo perfettibile – conclude – ma il cambiamento culturale è più importante del meccanismo” utilizzato per realizzare il servizio civile obbligatorio. Si potrebbe svolgerlo, suggerisce il deputato, persino come parte del percorso formativo alle superiori.6